Trattativa Stato-mafia. Grasso: “I rappresentanti delle istituzioni comincino a collaborare”

“I rappresentanti delle istituzioni inizino a collaborare”. E’ l’appello che lancia il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, intervistato dal Fatto Quotidiano sull’ipotesi di trattativa fra lo Stato e la mafia. “I mafiosi, quelli che si sono pentiti, conoscono solo un certo livello, non sono i
vertici – spiega il pna – Finché avremo pentiti mafiosi di basso rango, potremmo arrivare fino a un certo livello di conoscenza; per avere la verita’ compiuta, abbiamo bisogno dei vertici di Cosa Nostra oppure di qualche apporto istituzionale che ha vissuto e sa. Io auspico la verità e credo umilmente di aver dato un contributo determinante nel convincere Spatuzza a pentirsi, nell’aver raccolto le sue dichiarazioni sulle stragi e nell’averle messe a disposizione delle varie procure”.

      Quanto alle richieste che sarebbero state avanzate dall’ex ministro dell’Interno e poi vicepresidente del Csm Nicola Mancino,  Grasso precisa: “Confermo l’incontro ma non il contenuto della breve conversazione: non ho assolutamente risposto ‘quelli li’ danno solo fastidio’ riferendomi ai pm di Palermo: non avrei mai potuto esprimere un tale giudizio, perché non lo penso e la mia azione e’ funzionale a favorire la loro attività investigativa alla ricerca della verita'”.   Mancino, continua Grasso, “lamentava valutazioni diverse da parte di talune procure rispetto a relazioni e comportamenti e
omissioni a lui attribuiti. Gli ho detto che il solo strumento che può ridurre a unità indagini pendenti in diversi uffici è l’istituto dell’avocazione che, però, è applicabile solo nel caso di ingiustificata e reiterata violazione delle direttive impartite dal procuratore nazionale antimafia, al fine del coordinamento delle indagini; avocazione che è nei miei poteri, ma nel caso Mancino non vi erano i requisiti per poterla applicare. Sono state fatte riunioni di coordinamento fra le varie procure, senza alcuna tensione e nessuno si è mai lamentato di una mia interferenza; non vi è mai stato alcun
accenno alla questione Mancino. Non ho raccolto alcuna richiesta: la
legge deve essere uguale per tutti”. (AdnKronos)