Trivellazioni nel Canale di Sicilia. Accordo tra Italia e Malta

 Dovevano vedersi per parlare di migranti. Hanno anche parlato di trivellazioni nel Canale di Sicilia.  Italia e Malta hanno raggiunto un accordo per superare l’impasse sull’esplorazione petrolifera nelle aree contese nel tratto di mare tra la Sicilia e Malta. Nelle prossime settimane sara’ sottoscritta una intesa formale per un programma di esplorazione congiunta. L’annuncio e’ stato dato alla fine dei colloqui di ieri tra il presidente del Consiglio Enrico Letta e il premier maltese Joseph Muscat. L’esplorazione dei fondali marini sarà condotta da Eni-Med, c’è da capire quanto sarà estesa l’area della ricerca e a chi andranno le percentuali. Letta è fiducioso che si possano accorciare i tempi, nel senso che «faremo un altro incontro prima della fine dell’anno e ho fiducia di poter ospitare a Roma il premier maltese per la firma dell’accordo».

Attualmente nel Canale di Sicilia, dodici miglia da Pozzallo, cioè al limite delle acque territoriali, c’è una piattaforma petrolifera dell’Edison  che lavora su 50 pozzi.

I problemi tra Italia e Malta nacquero l’anno scorso, quando, iIl 27 dicembre 2012 il già dimissionario ministro italiano per lo Sviluppo economico Corrado Passera firmò un decreto ministeriale con il quale allargava a dismisura la piattaforma continentale italiana creando da zero la “Zona marina C – Settore sud”. Un’area marina enorme, grande quanto due terzi della Sicilia, che si sovrappone ad alcune aree già rivendicate da Malta.