Troppi ritardi nelle autorizzazioni, Aman Resorts abbandona Siracusa

Dodici mesi, non sono stati sufficienti né alla Regione, né al comune di Siracusa, per valutare le compensazioni messe a punto con le forze sociali del territorio, tutte, e Aman Resorts abbandona la Sicilia per decorrenza dei termini contrattuali e senza alcuna risposta. Danni maturati pari a 137 milioni di euro ai quali si aggiunge una perdita documentabile di 13.000 euro per ogni giorno di ritardo per il mancato sviluppo, questi i numeri di una storia pirandelliana che prende le mosse nel 2007 quando successivamente all’approvazione del PRG cittadino che confermò il diritto edificatorio su aree già tali da oltre vent’anni, Elemata Maddalena acquistò i terreni per realizzare un hotel di lusso della prestigiosa catena Four Seasons.

Poi un primo progetto nel 2010 e con una sincronia di straordinaria e insolita precisione per la pubblica amministrazione, nel 2011 le aree ricoperte da serre come nella foto, sono diventate secondo la regione degne di essere protette e inserite in una futura riserva, verde naturalistico per il comune di Siracusa che illegittimamente ne modificò la destinazione attraverso atti amministrativi fragili, e infine di inedificabilità totale nelle previsioni del piano paesaggistico. Emanuele di Gresy, amministratore della Società: “La vera perdita è per il territorio, amministratori prigionieri della politica non sono stati capaci di promuovere sviluppo sostenibile e occupazione, si sono fatti scappare uno dei marchi più prestigiosi al mondo che avrebbe portato benessere. Ne sono amareggiato per i siciliani che si ritrovano ad essere amministrati in questo modo. Per quanto riguarda noi, le nostre azioni risarcitorie andranno avanti adesso in maniera più decisa e senza sconti, la proprietà privata sarà rispettata. Spiace che trovata faticosamente una sintesi con il territorio e Aman Resorts che avrebbe garantito tutti, chi amministra non abbia avuto capacità di sintesi, 12 mesi e la montagna non ha saputo partorire neppure un topolino”.