Arrivano le sentenze della Corte dei conti per le “spese pazze” dell’Ars

Arrivano le sentenze della Corte dei conti per le “spese pazze” dell’Ars. E il primo a pagare è l’ex capogruppo dell’Mpa Francesco Musotto: per lui la condanna a un maxi-risarcimento da circa 600 mila euro. La sentenza è stata depositata venerdì scorso. Su Musotto, che è stato anche presidente della Provincia di Palermo ed eurodeputato per Forza Italia, gravava la richiesta più pesante da parte della magistratura contabile: circa 750 mila euro. Nelle prossime ore è atteso l’esito delle sentenze che riguardano gli altri ex deputati sotto accusa: l’’ex capogruppo del Pd Antonello Cracolici, oggi assessore all’Agricoltura, Rudy Maira, Innocenzo Leontini, Giovambattista Bufardeci, Dino Fiorenza e Cateno De Luca.

L’indagine della Corte dei conti, curata da Adriana La Porta, riguardava la precedente legislatura (2008-2012). Un’altra inchiesta, da parte della magistratura ordinaria, ha portato nel luglio scorso a una richiesta di rinvio a giudizio per peculato a carico di 13 ex capigruppo (escluso Cracolici). Entrambe muovono da un maxi-rapporto della Guardia di finanza. Il campo delle contestazioni, nel corso dell’istruttoria, si era ristretto: la Corte aveva escluso le spese per il personale.

La sezione giurisdizionale, pur con un leggero sconto, ha confermato l’impianto accusatorio a carico di Musotto, che doveva rispondere anzitutto di un ammanco di 45 mila euro: soldi che, dice l’ex capogruppo dell’Mpa, furono prelevati in banca e consegnati personalmente all’allora governatore Raffaele Lombardo, il quale ha sempre smentito questa circostanza. Fra le contestazioni mosse a Musotto anche una spesa da 4.700 euro per un banchetto a Villa Alliata che il 18 ottobre 2010 sancì l’alleanza politica con il Pd, a sostegno del governo Lombardo.

La procura della Corte dei conti ha contestato a Musotto anche la spesa di 80 mila euro per la sede dell’Mpa in via Libertà, a Palermo, e di altri 22 mila euro per far viaggiare in giro per la Sicilia, su un’Audi A6, l’ex commissario Enzo Oliva.