Un giorno andremo da Trapani a New York con Ryanair?

Partenza ore 6:20 dall’aeroporto di Trapani/Birgi, scalo tecnico e cambio aereo in un aeroporto del Nord Europa o in Spagna e dopo sette/otto ore di volo sull’oceano atlantico arrivo con destinazione New York e ad un costo non superiore a 140 euro, ritorno compreso”. Non è uno scherzo, ma semplicemente una simulazione del volo che tra non molto tempo potrebbe essere preso dallo scalo trapanese, grazie ad un’alleanza strategia tra Ryanair e Norwegian Air, la compagnia aerea low cost norvegese. Dopo mesi di notizie poco confortanti sul futuro dell’aerostazione e della permanenza di Ryanair a Birgi, ricordiamo che a marzo 2017 scade il contratto di co-marketing che lega la compagnia irlandese ad Airgest, anche se da fine novembre la situazione è un po’ più tranquilla con l’impegno della Regione Sicilia che ha stanziato la somma di 4 milioni di euro per l’aeroporto, ora si guarda avanti, e con un’interessante prospettiva, una nuova sfida di Ryanair per entrare definitivamente nell’era dei voli low cost intercontinentali.

Piani Ryanair e accordo con Norwegian Air

La conferma dei nuovi progetti su cui Ryanair sta lavorando da tempo arriva direttamente dall’amministratore delegato della compagnia irlandese Micheal O’Leary: “Stiamo trattando con diverse compagnie su come alimentare i loro voli a lungo raggio – le parole di O’Leary al Corriere – e con Norwegian i colloqui sono già in fase avanzata, anche se in parallelo trattiamo anche con Aer Lingus”. Come dicevamo il progetto di volo transoceoanico di Ryanair si potrà realizzerà assieme a Norwegian Air che nel 2016 ha fatto volare 27 milioni di passeggeri e nel 2017 punta a rafforzare il proprio ruolo nel mercato low cost, aprendo ai voli a lungo raggio verso gli Stati Uniti. Per realizzarlo sta chiudendo gli accordi, ormai sempre più vicini, con Ryanair, che, come sappiamo è colosso leader del settore in Europa con 107,8 milioni di passeggeri trasportati nei primi undici mesi del 2016 (più di quelli dell’intero 2015). Altra compagnia con cui Norwegian Air sta trattando è Easyjet, secondo vettore europeo per passeggeri. L’obiettivo che si pone la Norwegian è chiaro: assumere un ruolo rilevante nelle rotte verso gli Stati Uniti e farlo con prezzi competitivi, da 138-140 euro (andata e ritorno), 70 euro a tratta.

I dettagli, le tratte e gli scali americani

Fondamentale in tutta l’operazione sono le autorizzazioni delle compagnie aeree europee verso gli Stati Uniti. Con Ryanair che ha appena ottenuto il via libera a intensificare il traffico aereo verso gli scali americani (previsto un +55% di voli in più nel 2017), la Norwegian Air punta a far passare i voli del vettore irlandese in Europa nelle proprie basi e da queste tramite i suoi aerei raggiungere il continente nord americano.
Nei dettagli, il piano riferito al Corriere della Sera da Bjørn Kjos, amministratore delegato della compagnia norvegese, prevede che i passeggeri volino nella tratta europea con Ryanair verso gli hub dei norvegesi (Londra Gatwick, Barcellona, Oslo, Stoccolma) che saranno usati anche per i passeggeri italiani. Da lì l’imbarco sui nuovi ed efficienti Boeing 787 (a corridoio doppio) e, quando saranno consegnati, i Boeing 737 Max (a corridoio singolo) verso gli Usa, per atterrare, in una prima fase, così come ha fatto Ryanair, in aeroporti minori in cerca di passeggeri come Oakland, nei pressi di San Franciso, o per restare nei dintorni di New York allo «Stewart International Airport», al «Portsmouth International Airport» (che è in New Hampshire) o al «T.F. Green Airport» nei pressi di Providence, Rhode Island, che non è molto vicino alla città newyorkese ma è l’unico modo per ottimizzare i costi e tenere basso il prezzo del biglietto.

Opportunità di sviluppo

Visto la crescita che hanno avuto le compagnie low cost in questi ultimi anni e con i “numeri” di Ryanair, l’idea oltre che rivoluzionaria nel mondo dei trasporti, è una straordinaria e irripetibile occasione per lo sviluppo turistico dell’intera provincia di Trapani; fatto che conferma in realtà quanto comunicato dalla stessa società irlandese nei mesi scorsi, di non voler lasciare e, anzi, di puntare sull’aeroporto di Birgi perché espressione di un territorio dal grande appeal turistico. A questo punto una volta superata quella che dovrebbe essere una semplice formalità,  -il rinnovo del accordo di co-marketing con Ryanair – si spera ci sia la volontà e la voglia da parte delle istituzioni, della politica, dell’imprenditoria e di tutte le forze sociali del territorio, di mettere a disposizione tutti gli strumenti utili affinché si possa rilanciare il binomio turismo-aeroporto di Birgi.