Va avanti nel Sud-Est il piano Cultura in movimento: tre province fanno sistema per sfruttare meglio le risorse

Il Sud-Est della Sicilia fa sistema per rafforzare le grandi potenzialità presenti sul territorio soprattutto sul piano turistico e dei beni culturali. Da una parte gli enti locali e dall’altra gli imprenditori avviano iniziative per presentarsi compatti e far valere la forza di sistema delle tre province siciliane: Catania, Siracusa e Ragusa. Una strategia precisa rilanciata anche dal sindaco di Catania Enzo Bianco in un’intervista al quotidiano catanese La Sicilia in cui ha lanciato la nascita del distretto del Sud-Est e spingendopsi anche oltre: «Il mio sogno è stato sempre quello di spezzare la Sicilia in due province autonome, sul modello del trentino Alto Adige, nell’ottica di superare l’egemonia palermitana sulla regione e in modo da dare alla Sicilia Orientale anche una sua configurazione istituzionale autonoma».
L’idea, questo momento, è quella di attrezzare tutta l’area del Sud-Est facendone un modello di area competitiva e soprattutto capace di cogliere le opportunità che arrivano dai finanziamenti europei: «La capacità di spesa della Sicilia si attesta al 30% – ha detto Bianco -. Noi abbiamo chiesto che una parte di fondi vada al direttamente alle città. L’orientamento dell?Unione europea è di darle ad aree vaste, ai distretti, entità omogenee dal punto di vistasociale, culturale ed economico e che abbiano un dimensionamento tra uno e due milioni di abitanti. E’ il caso del Sud-Est».
Un sistema, in un’area da duemilioni di abitanti da cui arriva l’80% del Pil siciliano, che punti alla valorizzazione e fruizione dei beni culturali che intanto ha fatto un altro passo in avanti. I sindaci di Siracusa, Catania e Ragusa e i rappresentanti delle rispettive Camere di commercio, hanno incontrato il ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia, per stabilire il percorso e le scadenze che devono portare alla realizzazione del progetto “Cultura in movimento”.
Entro il 10 febbraio le tre amministrazioni comunali devono approntare una bozza di piano che serva da base di discussione per la definizione, nelle settimane successive, di un percorso integrato per la fruizione del patrimonio culturale e artistico di questo vasto territorio. Il piano finale dovrà contenere sia gli itinerari turistici che le soluzioni in termini di mobilità per collegare le tre realtà: il progetto è rivolto alla tre città capoluogo del Sudest e alle Camere di commercio in previsione della cancellazione delle province regionali. Il ministero si aspetta un piano omogeneo che evidenzi la capacità di collaborazione tra le tre amministrazioni locali.
«Siamo entrati – afferma il sindaco di Siracusa Garozzo – nella fase operativa di un importante progetto di coesione territoriale, che sarà finanziato con fondi del ministero. I nostri uffici sono già al lavoro, anche alla luce delle nuove indicazioni raccolte ieri a Roma, perché si tratta di una scommessa che dobbiamo sapere giocare al meglio. Il punto di arrivo, infatti, non è solo l’incremento delle presenze turistiche quanto l’accesso a finanziamenti per svariati milioni di euro finalizzati al potenziamento della rete infrastrutturale e dei collegamenti. Questo è il secondo step, per il quale però sarà importante lavorare bene ora per dimostrare al ministero che siamo in grado di affrontare sfide complesse».