Variazioni di bilancio, scontro in aula e stop a nove articoli

PALERMO – Norme “sospette” all’interno del ddl sulle variazioni di bilancio, che non viene incardinato in Aula. E all’Ars scoppia così una forte polemica tra il presidente di turno, Antonio Venturino, e il deputato del Pd Antonello Cracolici. Venturino ha rinviato il ddl (579-607/A) esitato dalla commissione Bilancio per un approfondimento nelle commissioni competenti. Ma il ddl era già stato stoppato una volta prima della sua trattazione in Aula dal presidente Ardizzone perché “privo di relazioni tecniche”.

Lo scontro tra il vicepresidente vicario dell’Ars Venturino e il deputato democratico Cracolici si è aperto sulla decisione della presidenza di stralciare dal ddl sulle variazioni di bilancio 8 articoli, ritenuti norme “non pertinenti e disomogenei” rispetto al contenuto della manovra. “Questa presidenza, esaminato il contenuto del ddl esitato dalla commissione bilancio -ha detto Venturino- ha riscontrato la presenza di alcune disposizioni che non hanno la natura tecnico-contabile di variazioni di bilancio. Si tratta di norme che recano modifiche sostanziali della legislazione vigente, non collegate tra loro da alcun nesso di omogeneità ma dovranno tonare all’interno delle commissioni e essere trasognate in disegni di legge”. Cassati così dalle variazioni di bilancio gli articoli che riguardano il credito di imposta, il rimborso dei soldi per le missioni e le trasferte degli ispettori del lavoro, il personale a tempo indeterminato, le modifiche dello status di amministratori di società partecipate. Dunque, nuovo stop in Aula alla manovra da 71,5 mln di euro già approvata dalla commissione Bilancio. Antonello Cracolici ci ha parlato di “presidenza schizofrenica, che muta a proprio piacimento il contenuto di una legge approvata in commissione eliminando norme alla bisogna. Oggi si è commesso un vero e proprio abuso di potere”, ha aggiunto. Dura la replica di Venturino: “La presidenza applica il regolamento, non potendo ritenere ammissibili norme non pertinenti, non le permetto di dire che questa presidenza è schizofrenica”. Venturino ha infatti fissato il temine per la presentazione degli emendamenti a lunedì alle 12, senza incardinare il testo e avviare la discussione generale. L’Aula è riconvocata per martedì 12 novembre alle 10.

In serata arriva poi una lettera di fuoco firmata dai componenti della II Commissione Dina, Vinciullo, Di Giacinto, Ciaccio, Clemente, Cracolici, Currenti, D’Agostino, Di Mauro, Gucciardi, La Rocca, Leanza, Lupo, Savona, rivolta al presidente dell’Ars Giovanni Aridzzone: “Con riferimento alla nota da Lei letta nella seduta d’Aula n. 92 del 7 novembre 2013, corre l’obbligo di sottolineare che il disegno di legge esitato dalla Commissione, secondo una prassi che trova numerosi riscontri, non rappresenta una mera legge di variazioni di bilancio, ma contiene, al Capo II, una serie di disposizioni che ai componenti
sono apparse urgenti ed indifferibili. Del resto, lo stesso disegno di legge n. 579 presentato dal Governo e da Lei trasmesso per l’esame a questa Commissione e, per il parere, alle commissioni di merito contiene norme sostanziali, tra le quali il riordino dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia, che Ella non ha ritenuto di dovere stralciare dal testo. Del pari, il comma 4 dell’articolo 3 e il comma 1 dell’articolo 9 sono stati da Lei ritenuti ricevibili, ai sensi dell’articolo 7 del Regolamento interno, e sono stati oggetto di parere da parte delle competenti Commissioni; lo stesso articolo 11 recepisce il parere della V Commissione. Ancora, a titolo esemplificativo, l’articolo 4 e il comma 2 dell’articolo 9 sono materie di competenza esclusiva della Commissione, che ha legittimamente ritenuto dovessero far parte del testo da esitare per l’Aula. Inoltre, il comma 3 dell’articolo 12 dello Statuto della Regione demanda l’elaborazione dei progetti di legge alle competenti commissioni dell’Assemblea regionale ed esclude, pertanto, la possibilità che una singolo soggetto, persino il Presidente, possa porre in discussione in Aula una proposta significativamente difforme dall’elaborato delle suddette commissioni. Alla luce delle citate considerazioni, la Commissione ritiene che la decisione da Lei oggi assunta, oltre a costituire un pericoloso precedente, appare contraddire talune delle valutazioni da Lei stesso adottate sul medesimo disegno di legge e, nel complesso, sembra andare ben oltre le competenze a Lei attribuite dagli articoli 7 e 111 del Regolamento interno dell’Assemblea, poste a fondamento dell’odierna decisione. Nel ribadire la ferma intenzione di questa Commissione di tutelare le proprie prerogative, a prescindere dal merito delle disposizioni approvate e nel rispetto delle decisioni assunte dai singoli commissari, La invitiamo a rivedere la Sua decisione o, in caso contrario, a convocare immediatamente la Commissione per il Regolamento dell’Assemblea per discutere della questione”.