I veleni dell'antimafia: Confindustria Sicilia querela Leoluca Orlando

Confindustria Sicilia e Confindustria Palermo hanno dato mandato ai propri legali di citare in giudizio il sindaco di Palermo Leoluca Orlando per diffamazione aggravata.  “Orlando Cascio – dicono gli industriali – è già stato condannato in sede penale e civile per condotte diffamatorie, nonché per oltraggio a pubblico ufficiale. Leggere le bieche dichiarazioni nel giorno della commemorazione di Pio La Torre e di Rosario Di Salvo da parte di Orlando Cascio testimonia il livello d’impudenza e arroganza, priva di freni inibitori tali da non farsi scrupoli a usare per proprio tornaconto un evento di tale portata. Creare sistematicamente polveroni e chiacchiere come da sempre ha fatto Orlando Cascio per coprire la sua incapacità a governare, appartiene a una sottocultura tipica dei regimi di matrice fideistica. Prendiamo atto che preferisce, a proposito di Ciancimino, tacere rispetto alle dettagliate denunce del magistrato Alberto Di Pisa dello scorso 4 gennaio 2016″.

«I veri grumi del potere affaristico-politico-mafioso oggi si concentrano su acqua, rifiuti ed energia. È la versione contemporanea di quello che un tempo era il sistema di potere cianciminiano», ha detto il sindaco di Palermo, intervenendo la mattina del 30 aprile alla cerimonia di commemorazione. Orlando ha puntato il dito contro i rischi di «gestioni private e scellerate di cosiddetti confindustriali antimafiosi» ed ha poi ribadito la necessità di portare avanti le battaglie per la legalità avviate da La Torre «che devono proseguire, oltre e nonostante i troppi antimafiosi di facciata».
«In commissione Antimafia esporrò quanto più volte denunciato anche come Anci Sicilia, nel settore dell’acqua, dei rifiuti, dell’energia alla commissione parlamentare sulle Ecomafie, all’Anac e formalizzato alla procura», ha proseguito Orlando. «Da due anni ripeto che in Sicilia siamo in uno stato di calamità istituzionale» nella gestione idrica, elettrica e dei rifiuti.
La presidente della commissione antimafia Rosy Bindi si è detta decisa a convocare il primo cittadino: «Lo ascolterò in commissione antimafia. Ha fatto riferimento a compiacenze precise: queste sono affermazioni importanti per le nostre inchieste».
Confindustria Sicilia e Confindustria Palermo, invece, hanno reagito dando mandato ai propri legali di citare in giudizio il sindaco per diffamazione aggravata.