Verso la costituzione di un distretto biomedico siciliano

CATANIA. La Sicilia è modello di studio per le altre regioni italiane e per l’Europa sul fronte delle biobanche e della loro gestione. Si tratta di un ambito altamente scientifico la cui attività si riversa direttamente sulla tutela della salute della collettività, poiché la biobanche raccolgono materiale biologico umano e lo studiano per dare vita a terapie e farmaci personalizzati e più efficaci. Il Centro Nazionale per le Risorse Biologiche (Cnrb) ha scelto la sede del Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia (Pst), per presentare il “Progetto Siasops” – finanziato con fondi europei Fesr-Por Sicilia 2007/2013 – che mira a realizzare un sistema di armonizzazione delle procedure delle biobanche.

 

La scelta del territorio siciliano deriva dalle diverse e virtuose iniziative portate avanti nel campo delle innovazioni tecnologiche applicate alla medicina, fra queste il costituendo Distretto Tecnologico Biomedico della Sicilia, il cui capofila è il Pst. «Fin dalle prima battute hanno aderito ben 53 soggetti fra università, enti pubblici, piccole e grandi imprese, e fra questi anche il Cnrb – ha sottolineato il presidente Marco Romano– segnale che la Sicilia possiede competenze e capacità per apportare un importante contributo alla ricerca nazionale e internazionale. Il compito del Pst è di coordinare e far confluire in un unico contenitore i laboratori, le opportunità, le esperienze e i finanziamenti». L’evento, inoltre, è stato coorganizzato con il progetto europeo MED Technopolis del PST con la missione di promuovere l’innovazione e l’economia della conoscenza a livello territoriale per favorire l’integrazione tra tessuto produttivo e centri di ricerca e di trasferimento tecnologico con alto contenuto “Techno”.

«Il Distretto biomedico siciliano, che si costituirà ufficialmente nelle prossime settimane, fa parte delle eccellenze che costituiscono il patrimonio italiano della ricerca da proporre in Europa – ha affermato Fabrizio Cobis, dirigente della direzione generale per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca del MIUR – per investire bene le risorse comunitarie disponibili non bisogna più operare individualmente ma all’interno di un sistema. Valorizzare un territorio non equivale solo a fornire finanziamenti ma soprattutto a individuare i migliori ambiti di competenza e favorirne condizioni di contesto stabili. Ecco perché il Distretto biomedico e il Progetto Siasops hanno potenzialità nazionali e internazionali ma con positive ricadute per le politiche di sviluppo locale».

Il progetto Siasops mira, attraverso un’innovativa piattaforma software, a standardizzare il linguaggio di archiviazione e consultazione delle biobanche – ha spiegato il presidente del Cnrb Enzo Colaiacomo – e a garantire dunque una completa e fedele tracciabilità del campione e delle informazioni cliniche. Questo si traduce nell’incremento della biodiversità, nell’accessibilità da parte dei ricercatori e soprattutto nell’aumento dei margini di sostenibilità ottimizzando le risorse economiche, tecnologiche e professionali».