Via libera alla legge sull’editoria locale

PALERMO – Via libera anche dalla III Commissione dell’Ars al disegno di legge 304 sulle norme in aiuto dell’editoria locale in Sicilia ( testualmente legge sulle imprese dell’informazione locale). La norma (che lunedì aveva avuto l’ok anche dalla II Commissione) di cui è primo firmatario il deputato di Articolo 4 Lino Leanza, ora potrà essere calendarizzata per andare alla discussione di sala d’Ercole.
Ecco, nel dettaglio, gli interventi  rivolti alle imprese (che devono avere sede legale e fatturato prevalentemente realizzato in Sicilia) previsti sono contributi in conto interesse e prestazione di garanzie per investimenti  (interventi finanziati con risorse comunitarie, per un massimo di 15 milioni di euro per il settennio di programmazione 2014/2020): mediante bandi annuali le imprese potranno accedere a finanziamenti agevolati, con garanzia da parte della Regione, per realizzare investimenti per l’innovazione tecnologica ed il potenziamento dell’offerta. Le provvidenze sono assegnate con bandi pubblici annuali, con priorità per i programmi d’investimento che aumentino la base occupazionale e/o garantiscano l’accesso ai disabili visivi ed uditivi e la copertura delle aree “marginali” (isole minori e zone montane), entro i massimali stabiliti a livello comunitario.
Contributi per il consolidamento delle passività onerose (interventi a carico del Bilancio regionale, disponibili per l’anno corrente 100mila euro da riduzione degli stanziamenti per il Gabinetto del Presidente della Regione). Per favorire il risanamento ed il rafforzamento delle aziende verranno concesse agevolazioni per le aziende che ristruttureranno la propria posizione debitoria. Entrambi gli interventi, va rimarcato, non prevedono distribuzione di risorse “a fondo perduto” ma l’impiego di strumenti che agevolano l’investimento privato e prevedono rigorosi requisiti d’accesso, per evitare abusi e garantire l’occupazione e la professionalità del personale giornalistico e non.
L’utilizzo di risorse comunitarie, peraltro, è finalizzato tanto a sopperire all’oggettiva difficoltà delle finanze regionali quanto ad assicurare un loro efficace impiego, evitando il rischio di un loro disimpegno. Ulteriori interventi previsti dall’articolato sono:
interventi di formazione, aggiornamento e riqualificazione del personale tecnico e giornalistico (finanziati con risorse FSE);
interventi di comunicazione istituzionale, a carattere pluralistico secondo la disciplina che indicherà il CoReCom (finanziati con risorse del Bilancio regionale, disponibili.
La legge nasce per venire incontro al comparto dell’informazione locale siciliana che vive un grave stato di sofferenza legato tanto alla crisi economica generale, quanto a specifiche problematiche di settore (transizione al digitale per le televisioni, calo di vendita per quotidiani e periodici, scarsa provvista pubblicitaria) e va a colmare un’oggettiva lacuna dell’ordinamento regionale, che ha visto e vede la Sicilia tra le poche regioni a non essere dotata di disposizioni legislative a riguardo e che non ha, fin’oggi, adottato alcun provvedimento in favore di un comparto.
“Le imprese dell’informazione locale sono una risorsa che non va dispersa – dice Lino Leanza primo firmatario ed ispiratore della norma -. Senza le imprese dell’informazione locale la Sicilia vivrebbe un grave deficit di informazione visto che i canali nazionali snobbano i temi siciliani curandosi solo degli eventi di cronaca in chiave negativa senza dare, invece, spazio al risanamento, ai temi del lavoro e dello sviluppo e così via”.
Il provvedimento, ispirato dal riconoscimento della delicata funzione svolta dal sistema dell’editoria locale, quale presidio che assicura un’informazione pluralistica ed attenta alle problematiche del territorio, prevede un “ventaglio” di interventi da erogarsi secondo procedure trasparenti e ad evidenza pubblica.
“La trasparenza è sempre alla base di ogni procedura prevista – sottolinea il capogruppo di Articolo 4 Luca Sammartino – come deve essere ogni azione che prevede  interventi di natura pubblica”. “Le imprese dell’informazione locale – conclude Lino Leanza – oltre a fornire un servizio di pubblica utilità ed a garantire la pluralità dell’informazione, danno lavoro a migliaia di siciliani ed anche questo è un tema che non può essere trascurato. Alle e mittenti televisive, ad esempio, è stato imposto un oneroso passaggio al digitale terrestre senza prevedere aiuti che sono stati, invece, erogati in tutte le altre regioni. Ma la nostra legge guarda anche a tutti gli altri aspetti dell’informazione, dalla carta stampata all’informazione on – line. Un patrimonio di esperienza, occupazione e informazione assolutamente da salvaguardare”.