Viadotto A19, lavori il via da Agosto. Si allungano i tempi

Via libera agli interventi ‘ufficiali’ per il ripristino della viabilità sull’autostrada Palermo – Catania dopo il cedimento di un pilone del viadotto Himera che ha causato la chiusura dello stesso viadotto in direzione Catania e la chiusura precauzionale dell’altro viadotto ‘gemello’ in direzione Palermo.

E’ stato l’incontro  fra Regione siciliana, Ministero ed Anas tenuto nella sede del Ministero delle Infrastrutture, a dettare modi e tempi degli interventi che partiranno fra la metà e la fine di luglio, non si fermeranno in agosto, e potranno vedere pronta e percorribile la bretella verso la metà di ottobre.

Al tavolo della discussione c’erano il commissario Guardabassi (che ha presentato il piano), il capo di gabinetto del Ministro Delrio, i vertici dell’Anas e, per la Sicilia, gli assessori alle infrastrutture Pizzo e all’ambiente Croce, il segretario generale della Regione, Monterosso e i dirigenti generali dei dipartimenti coinvolti. Insieme si sono scelte procedure e definiti tempi anche per le autorizzazioni ambientali e geologiche. Di fatto entro 15 giorni saranno completate le procedure autorizzative e di controllo, nei successivi dieci giorni il commissario svolgerà una gara negoziale rapida ma che garantirà anche la trasparenza con il coinvolgimento dell’autorità anticorruzione.

Subito dopo potranno essere consegnati i lavori alle imprese che si svolgeranno contemporaneamente su tre direttrici con diversi appalti. Due imprese lavoreranno alla bretella per la viabilitàd’emergenza, una terza alla demolizione del viadotto in direzione Catania, quello del cedimento.

La bretella, complessivamentecosterà circa 9 milioni di euro e sarà pronta in 80 giorni dalla consegna dell’area dei lavori. Mentre una impresa costruirà la rampa per il raccordo con l’autostrada, la seconda si occuperà della ristrutturazione della strada provinciale 24 nel tratto che verrà utilizzato per collegarlo alla bretella. Per metà ottobre, dunque, le auto potranno uscire dal tracciato tradizionale dell’autostrada e percorrere una bretella di circa 1 chilometro e 800 metri per poi riallacciarsi all’autostrada (probabile un limite di velocità ad 80 km/h ma la valutazione finale si farà in seguito).

Contemporaneamente si svolgeranno le opere di demolizione del viadotto che dureranno circa 120 giorni ma che non incideranno con i lavori della bretella perché la parte a rischio sarà demolita per prima anche per poter valutare l’altro viadotto e decidere se è stato compromesso o è utilizzabile.

LA BRETELLA A CINQUE STELLE. Mentre a Roma si discute, Caltavuturo apre il cantiere. Ruspe al lavoro sulla vecchia regia trazzera “Prestanfuso”, a Caltavuturo, che sarà trasformata in una bretella di raccordo per aggirare il viadotto Himera con un intervento finanziato per 300 mila euro dal Movimento 5 Stelle: “Detto, fatto! Mentre i nostri avversari continuano a dire che la nostra azione è solo demagogia – spiegano i deputati pentastellati – noi abbiamo avviato i lavori. Avevamo detto che avremmo iniziato i lavori e così è stato”. I soldi arrivano dal fondo creato dai grillini rinunciando a una parte delle indennità da parlamentari regionali. La nuova strada dovrebbe essere pronta in un mese. La scorciatoia, aperta proprio a Caltavuturo, lunga circa un chilometro e larga appena cinque metri, permetterà di risparmiare 40 minuti sul percorso attuale. Provvista di semafori e segnaletica, la nuova arteria permetterà di scavalcare l’ostacolo in circa 20-30 minuti. I grillini, all’inizio di giugno, avevano risposto all’appello del comitato civico di Caltavuturo, in cerca di soldi. Chi percorrerà la A19 in direzione Catania, quindi, uscendo al bivio di Buonfornello potrà proseguire dalla deviazione su una strada asfaltata che, al momento, è dissestata. Una volta percorsa, sarà possibile rientrare in autostrada a Scillato. Il tutto in entrambi i sensi di marcia. “Tra circa un mese – proseguono dal M5S – i siciliani avranno una strada che li collegherà alla A19 in tempi brevi. Tutto questo nell’apatia del governo Crocetta, incapace di trovare una soluzione ai suoi stessi errori. Nel frattempo dicono che i lavori ufficiali inizieranno il 10 agosto, voi ci credete?”. La strada alternativa dovrebbe dunque essere pronta a metà luglio, ben prima dell’inizio del cantiere per risanare il viadotto Himera. Ieri, dopo il vertice fra Protezione civile, Anas e Regione, l’assessore Maurizio Croce ha fissato una data di inizio. Da quel momento, il transito autostradale dovrebbe essere riaperto entro tre mesi, a novembre, contestualmente ai lavori per demolire il pilone. Ma il deputato ibleo Pippo Digiacomo è assolutamente contrario a questa opera finanziata dai 5 stelle e scrive: “Ho percorso personalmente la trazzera che collega Tremonzelli a Scillato: è molto pericolosa e credo continuerà ad esserlo anche dopo che sarà stata asfaltata. Per non parlare di come sarà in inverno. Capisco le ragioni della propaganda per il consenso, ma dovremmo stare attenti a non indurre i cittadini inconsapevoli a farsi male”. “Sorveglieremo con attenzione su tutti i pareri e i collaudi e le agibilità rilasciate per progettare, finanziare e dichiarare agibile un’arteria che, con un volume di traffico ‘autostradale’, sarà pericolosissima”, aggiunge Digiacomo.

AUTO BLU.  “Mi si dice da più parti che sono stati visti transitare sul viadotto Himera lato carreggiata Catania -Palermo macchine blu con tanto di lampeggianti in barba al pericolo dichiarato dall’Anas”. È la denuncia civile fatta su Facebook dal sindaco Pd di Caltavuturo, Domenico Giannopolo, indignato per il fatto che la carreggiata ‘sana’ dell’autostrada, chiusa perché sarebbe pericoloso usarla a causa del cedimento del viadotto a fianco in direzione opposta, venga usata dai politici con la scorta come se nulla fosse, in barba al dichiarato pericolo.

“Per dirla con Alex Drastico (alias Antonio Albanese) – continua Giannopolo sul social – possa quell’auto blu con tutto il suo autista e il trasportato sbagliare corsia e finire sull’altra carreggiata mentre il pilone si affloscia del tutto per finire in acqua sotto il solletico delle anguille di Scillato che risalgono dal mar tirreno!!!”. Inutile aggiungere il plebiscito di consensi al post del sindaco che, nonostante sia di estrazione storicamente Pd, ha dato il suo man forte, nelle scorse settimane, al progetto grillino di una bretella alternativa, più lunga e un poco trafficata, ma comunque in grado di far risparmiare tempo e strada ai siciliani.

L’Anas intanto precisa in una nota: “Non sono pervenute segnalazioni circa possibili transiti non autorizzati lungo il viadotto Himera rimasto integro a seguito della frana; non sono stati autorizzati eventuali transiti a personale esterno ad Anas; il tratto è chiuso al transito con apposita segnaletica di preavviso; il personale di esercizio, nell’ambito del servizio di sorveglianza, verifica con regolarità la chiusura degli accessi”.