Zona rossa Vittoria, Campo: “Basta contraddizioni tra Dpcm e ordinanza Musumeci”

“La zona rossa nella città di Vittoria va regolamentata in maniera più coincidente con le disposizioni nazionali. Non è possibile continuare ad assistere a contraddizioni fra il Dpcm nazionale e l’Ordinanza regionale di Musumeci”. Lo evidenzia la deputata regionale del M5s, Sefania Campo, che mette in rilievo come i vittoriesi debbano essere tutelati dal contagio, ma al tempo stesso debbano essere messi nelle condizioni di ricevere informazioni corrette e vadano sostenuti nel poter svolgere senza paura quelle attività legittime e inderogabili.

“Ad oggi, invece – dice la deputata iblea – regna la confusione fra operatori economici e liberi professionisti, commercianti e artigiani, così come per parrucchieri e barbieri, in primis. Il tutto per responsabilità oggettiva di chi ha scritto la prima ordinanza Musumeci e la sua relativa proroga, che altro non è se non un copia-incolla di ordinanze precedenti, relative a piccoli e piccolissimi Comuni siciliani, con l’aggiunta sostanzialmente del solo riferimento al mercato ortofrutticolo, e che, in ogni caso, mal si adatta a una città di 63mila abitanti come Vittoria. Altro aspetto da considerare con maggiore ragionevolezza è quello relativo alla didattica.

Nel Dpcm nazionale infatti l’apertura delle scuole dell’infanzia, delle scuole elementari e della prima media viene considerata irrinunciabile, per Musumeci, invece, andava chiuso tutto, senza considerare le differenti necessità dei bambini e del loro diritto all’apprendimento. Abbiamo, pertanto, depositato una interrogazione specifica all’Ars e, contestualmente, abbiamo inviato una dettagliata nota, contenente i vari aspetti che riteniamo vadano regolamentati e chiariti in maniera più opportuna e puntuale, al presidente della Regione, Nello Musumeci, all’assessore alla Salute, Ruggero Razza, e al dirigente generale del Dipartimento della protezione civile, ing. Salvatore Cocina.

Chiediamo l’allineamento delle zone rosse siciliane all’ultimo Dpcm Conte, con la conseguente liberalizzazione degli spostamenti per ragioni di lavoro tra Comuni, e l’apertura di tutte le attività di cui agli allegati 23 e 24 dello stesso; il potenziamento dei presidi sanitari nel territorio dei Comuni zona rossa, ed in particolar modo delle USCA, al fine di monitorare in maniera efficace i positivi al Covid che rimangano presso il proprio domicilio; almeno la previsione di lezioni in presenza per gli studenti del primo ciclo di istruzione le cui famiglie documentino l’impossibilità di poter ricorrere alla D.A.D. per inesistenza di connessione internet o per impossibilità di garantire assistenza ai propri figli minori o per altre gravi ragioni e, infine, un piano economico di ristoro per le categorie di cui si intenda riaffermare eventualmente la chiusura”.