Analisi approfondita sul futuro del gioco d’azzardo

Si spera per il futuro del mondo del gioco d’azzardo, dopo l’esperienza “magra” per le casse dell’erario della Legge di Stabilità del 2015, che quando si emetteranno nuove leggi o normative finanziarie, si dia un’occhiata indietro e si faccia esperienza del “vecchio” per affrontare un “nuovo” più coerente e riformista ma nel modo più realistico possibile. Il Parlamento, in realtà, aveva richiesto al nostro Esecutivo di mettere in atto la Legge Delega, discussa, articolata, affrontata con “mille tavoli di lavoro” ma abbandonata miseramente, con l’obbiettivo di riformare, riorganizzare e razionalizzare il mondo-gioco: questa richiesta era stata posta e sollecitata anche da parte degli Enti Locali, dalle parti sociali e dalla stessa industria del gioco, ma ha lasciato… tutti a bocca asciutta in quanto gli “sbandierati” annunci di ristrutturazione sono stati abbandonati. In pratica, non si è mai riuscita ad andare avanti con un percorso produttivo, si è rimasti sempre e comunque alla fase degli annunci dell’invocata riforma. Giusto, quindi, che “l’argomento” ogni tanto ritorni “di moda” e che l’armonizzazione del mondo del gioco rimanga nella mente del nostro Esecutivo, sopratutto pensando ai territori, ai regolamenti “vari” che sono stati “studiati ad hoc” per il gioco su quasi tutta la Penisola e, forse, pensando anche che l’industria del gioco da tutto “questo non fare del Governo” sta subendo un grave danno che sta portando tante aziende a chiudere od a spostarsi… in altro luogo. Che questa “mancata esperienza” di ristrutturazione, però, serva: non dovrà ripetersi ancora una volta, sarebbe veramente troppo.