Adozione a distanza: la soluzione contro la povertà e l’analfabetismo

L’adozione a distanza è un importante strumento di cui tutti noi ci possiamo servire per aiutare le famiglie svantaggiate esistenti in tutto il mondo. Purtroppo oggi la povertà è ancora una realtà diffusa, soprattutto in zone in cui i conflitti armati sono ancora presenti e dove la carestia e la fame costringono ad una vita di sussistenza, senza garantire alle famiglie alcun tipo di diritto. Grazie all’adozione a distanza non solo è possibile aiutare in modo efficace un bambino e la sua famiglia, ma gli si consente anche di godere del diritto allo studio.

L’importanza del diritto allo studio
Non è facile comprenderne, per chi vive nelle opulente città europee, quali siano le reali condizioni di chi vive in Paesi meno favoriti. Tra i diritti maggiormente negati alle persone, ma soprattutto ai bambini, troviamo quello all’istruzione. Seppur si tratti di uno dei principali diritti del bambino, l’istruzione oggi viene negata a più di 120 milioni di bambini in tutto il mondo. Purtroppo analfabetismo e povertà sono un binomio indissolubile che tende a perpetuarsi nel tempo: senza conoscenza non è possibile migliorare le proprie condizioni di vita e neppure conoscere i propri diritti civili. Per chi è analfabeta le strade verso una vita migliore sono quasi tutte chiuse, per questo è fondamentale fare qualcosa, attivamente, per aiutare tutte le famiglie del mondo, e i loro figli, a frequentare una scuola. Oggi ActionAid opera attivamente per favorire il diritto allo studio attraverso l’adozione distanza. Per noi si tratta di una minima spesa mensile, che permette a un bambino di accedere alla scuola, di avere ogni giorno il cibo e le condizioni di vita necessarie per il suo sviluppo. Con pochi euro ogni mese aiutiamo una famiglia a migliorare le proprie condizioni di vita, anche attraverso la lotta all’analfabetismo.

Dove l’analfabetismo è ancora ampiamente diffuso
In tutto il mondo più di 120 milioni di bambini non hanno la possibilità di frequentare una scuola; di questi più del 60% sono femmine e la gran parte di essi si trova nei Paesi meno sviluppati o in zone di guerra. Andando a visualizzare i dati più da vicino appare chiaro come alcune zone del mondo siano particolarmente sfavorevoli per i bambini. In Somalia il 98% delle ragazze tra i 7 e i 16 anni non è mai andata a scuola; in Niger si scende di poco, il 78%. In Liberia, Mali, Burkina Faso e Guinea circa 2 bambine ogni 3 non hanno mai avuto alcun tipo di istruzione. Ci sono poi anche diversi Paesi in condizioni simile in Asia, come ad esempio in Pakistan, Yemen, Iraq, Siria.

La realtà quotidiana delle bambine
Le motivazioni per cui un bambino, e soprattutto una bambina, non viene condotto a scuola dai propri genitori sono varie, spesso da correlare ad una più generale condizione di povertà. Il diritto allo studio viene spesso negato a causa di problemi economici: le scuole in molti Paesi sono costose, oppure si trovano in luoghi difficili da raggiungere se non spendendo cifre elevatissime. Oltre a questo esiste una forte discriminazione di genere: sono soprattutto le famiglie femmine che non vengono condotte a scuola. Per non sperperare i pochi averi delle famiglie le bimbe vengono in molti casi date in spose molto giovani, in questo modo non peseranno più sull’economia famigliare. Adottando a distanza una bambina che vive in Paese svantaggiato si ha la possibilità di evitarle una vita orribile, le si danno gli strumenti per migliorare le sue condizioni di vita e di avere accesso alla scuola, il solo vero strumento in grado di diffondere i diritti civili, grazie alla conoscenza.