Arpa Sicilia, al via programma di monitoraggio del mare

Arpa Sicilia ha avviato due azioni per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente: la prima è rivolta al monitoraggio del mare in aree mai verificate prima, la seconda è diretta alla diffusione di comportamenti di sostenibilità ambientale.

Marine Strategy
Per la prima volta Arpa sottopone a verifica il mare della Sicilia che va dai 3 chilometri di distanza dalla costa ai 24 chilometri (1,5-12 miglia). Lo prevede il programma monitoraggio dell’ambiente marino per la realizzazione della Marine Strategy nell’ambito della convenzione tra il Ministero dell’Ambiente e le Agenzie regionali. Le prime attività sono già partite da luglio e sono previste da un decreto legislativo (il 190/2010) che recepisce una direttiva europea. Obiettivo di questo programma è quello di dare come obiettivo agli Stati membri il raggiungimento entro il 2020 di un buono stato ambientale per le proprie acque marine, cioè la capacità di preservare la diversità ecologica, la vitalità dei mari e degli oceani affinché siano puliti, sani e produttivi mantenendo l’utilizzo dell’ambiente marino ad un livello sostenibile e salvaguardando il potenziale per gli usi e le attività delle generazioni presenti e future.
Il monitoraggio viene effettuato con le due imbarcazioni di Arpa Sicilia, Galatea e Teti gestite in conto proprio, in circa 30 diverse aree marine della Sicilia e delle sue isole minori per un totale di circa 110 stazioni di campionamento. Sono state scelte sia aree ad elevato pregio ambientale come le aree marine protette di Ustica, Isole Egadi, Isole Ciclopi, Plemmirio e Capo Gallo – Isola delle Femmine, sia aree sottoposte a stress di natura antropica come zone con impianti industriali, porti commerciali, piattaforme off-shore, condotte sottomarine e impianti di acquacoltura. Vengono ricercati i contaminanti nell’acqua, nei sedimenti e nel biota, rilevati tutti i parametri chimico-fisici (pH, temperatura, ossigeno disciolto ecc.) valutati l’abbondanza delle specie fitoplanctoniche e zooplanctoniche sia indigene che non indigene (quest’ultime solo nel golfo di Gela) marine litter e rifiuti spiaggiati. Inoltre, saranno effettuate, con strumentazione oceanografica, indagini sui fondali marini per la valutazione dello stato di salute dell’Habitat Coralligeno e Habitat di Fondi a Maerl e verificate l’estensione e vitalità di alcuni habitat sottoposti a danno fisico per abrasione dovuta ad attività di pesca con mezzi che interagiscono in modo attivo sul fondo marino.

Peas 2015, Piano di educazione ambientale
Le attività di educazione ambientale per la sostenibilità sono state avviate nell’ambito del Peas 2015 coordinato dal Laboratorio InFEA. Queste riguardano la diffusione di comportamenti sostenibili, con particolare attenzione verso i giovani. Per questo sono stati avviati corsi di aggiornamento per docenti, veri laboratori di progettazione partecipata, che hanno interessato 48 scuole (tra medie e superiori) e 83 insegnati, chiamati a coinvolgere circa 1720 alunni. Sempre nell’ambito del Peas, inoltre è stato avviato il concorso “Perché ci vuole occhio” che prevede la realizzazione di spot (rivolto agli studenti delle scuole superiori siciliane) e documentari (rivolto agli over 18 siciliani) per promuovere l’educazione alla sostenibilità e per valorizzare il patrimonio ambientale siciliano. Nella Conferenza Regionale, che si svolgerà intorno alla metà di dicembre prossimo , saranno presentati il sistema di qualità per l’accreditamento dei CEAS e delle Fattorie Didattiche e le proposte del Piano regionale di Educazione all’Ambiente ed alla Sostenibilità per il triennio 2016 – 2018.
«Con l’attuazione della Marine Strategy la Sicilia – dice l’assessore regionale del Territorio e Ambiente, Maurizio Croce – si trova in linea con tutte le altre regioni per il monitoraggio del mare, su una vasta area del Mare Mediterraneo. Una grande sfida per la regione, chiamata a verificare lo stato di salute del mare Mediterraneo, in una fascia estesa fino a 12 miglia dalla costa, finora mai esplorati in maniera sistematica, che ci permetterà di indagare da vari punti di vista la qualità dell’ambiente marino e, conseguentemente, poter determinare le politiche necessarie per garantire la salute dei cittadini fruitori ed una migliore qualificazione dei prodotti del mare».

«Arpa Sicilia è in prima linea per la salvaguardia dell’ambiente e la tutela della biodiversità in tutte le sue espressioni – spiega il direttore generale di Arpa Sicilia, Francesco Licata di Baucina -. Con queste due attività, che prevedono la realizzazione di diversi progetti, abbiamo avviato azioni, quali la Marine Strategy, che estendono l’ambito di indagine al mare, aggiungendosi a quante già in corso in ambito terrestre. Ma non solo, seguiamo anche una duplice direttrice: da un lato ci occupiamo di verificare lo stato di salute dell’ambiente, dall’altro di diffondere le buone pratiche di sostenibilità, soprattutto tra le nuove generazioni, grazie all’impegno del Laboratorio regionale InFEA».