Assunzioni scuola, continua lo scontro tra i precari e Faraone

Assunzioni scuola, continua lo scontro tra i precari e Faraone. “Le assunzioni della scuola non sono un esodo biblico dei precari”, dice oggi il sottosegretario all’Istruzione, intervistato da La Sicilia. Secondo Faraone, i 9000 insegnanti siciliani che saranno spostati al Nord sono dovuti al fatto che “al Nord ci sono più alunni”. Ma, nella stessa pagina del quotidiano, sono riportate due storie, tra le tantissime, di docenti costretti a lasciare la famiglia, dei figli piccoli, per partire. Faraone parla di “salutare mobilità”. “Questa situazione strappa al Mezzogiorno le migliori energie, ma soprattutto sono parole immorali di fronte al dramma di tante persone costrette a scelte di vita pesantissime” ha dichiarato Luca Cangemi, della direzione nazionale del PRC. “Cosa avremmo dovuto fare spostare alunni e famiglie dal Nord al Sud?” di domanda Faraone. Sempre Cangemi suggerisce:” No, Faraone ed il suo governo avrebbero dovuto fare alcune cose più semplici: ripristinare le ore su materie fondamentali e sul sostegno tagliate in questi anni, eliminare le classi pollaio, ridurre il differenziale enorme tra il nord ed il sud per il tempo pieno, combattere sul serio la dispersione. Queste misure avrebbero consentito di stabilizzare al Sud i precari meridionali, di permettere il rientro dei tanti che sono partiti in questi anni e soprattutto avrebbe reso il sistema scolastico del Mezzogiorno adeguato agli impegnativi compiti che ha di fronte. Si è preferito finanziare banche e scuole private e creare una nuova ondata di emigrazione intellettuale.Una scelta ignobile, da parte di un governo ignobile”.

Sono state più di 1.5000 le email pervenute alla casella postale di Faraone, per chiederne le dimissioni. Lui, siciliano, risponde: “Sono consapevole del fatto che, per chi ha avuto un incarico di supplenza per anni nel paese dove abita, possa essere difficile allontanarsi dalla famiglia. Non è semplice fare i bagagli e spostarsi altrove, magari a 45 anni, lasciando i figli a casa. Proprio per questo non abbiamo smesso di lavorare durante tutta l’estate per trovare soluzioni tecniche che evitassero il più possibile i trasferimenti”. In effetti, la settimana scorsa il MIUR ha emanato una circolare con cui concede ai precari assunti al Nord di optare per una supplenza vicino a casa e rinviare così il trasferimento di un anno.  Faraone continua: “Stiamo effettuando la più grande assunzione di tutti i tempi eppure non si sente che parlare di deportazione, esodo biblico, emigrazione di massa. Nelle ultime settimane i mezzi di comunicazione sono stati diario di precari costretti a lasciare casa “per colpa” delle assunzioni del governo Renzi. Le parole sono importanti e andrebbero scelte bene. Provate a cercare “deportazione” su un comune dizionario della lingua italiana: “tipo di pena che prevede l’internamento del condannato in un campo di lavoro o in una colonia penale”. La stiamo usando per parlare di 160 mila precari assunti con posto fisso e garantito nello Stato”.

Un terzo delle 70.000 domande di assunzione arrivate al MIUR entro il 14 agosto proviene da regioni come Sicilia, Campania e Calabria: un precario su due, quindi, in cambio di un posto fisso, dovrà fare le valigie per il Nord Italia.