Caos ex province in Sicilia, prosegue la protesta I dipendenti: «Vogliamo risposte»

Continua lo stato di agitazione dei dipendenti delle ex province in Sicilia – su tutti i 1200 dipendenti della Provincia di Palermo (più i 150 delle società partecipate) –  che in occasione della manifestazione indetta a livello regionale presso tutte le sedi delle Prefetture, hanno manifestato con un sit-in davanti alle Prefetture.

«Intendiamo richiamare i cittadini sulle gravi conseguenze già evidenti e su quelle che a breve e a lunga scadenza subiranno le comunità locali a seguito della soppressione degli Enti. Dopo l’affossamento all’Ars della legge di riforma delle Province, con l’abrogazione dell’articolo 1, la nostra preoccupazione principale sono i finanziamenti che stanno venendo a mancare – hanno protestato questa mattina i dipendenti aderenti a tutte le sigle sindacali – I prelievi forzosi imposti dalla Legge di stabilità 2015, che sottrarrà alle Province un miliardo solo per quest’anno e il doppio nei prossimi due anni, e l’inerzia del governo regionale in merito al decollo della riforma, determineranno il probabile dissesto degli enti».

«Non solo – aggiungono i dipendenti -la Provincia non sarà in grado di erogare i suoi servizi e nel caos normativo non saprà più quali servizi svolgere. Ma già adesso edilizia scolastica, strade provinciali, ambiente e servizi per i disabili sono a rischio così come presto lo saranno i nostri stipendi».
Il pericolo, per i dipendenti a tempo determinato e indeterminato e per il personale che svolge funzioni delegate alle Province è «di incorrere, se a tempo determinato, in un mancato rinnovo dei relativi contratti e, se a tempo indeterminato, nella possibilità di licenziamento». Una situazione drammatica che la delegazione composta dai segretari territoriali Filippo Romeo, per la Fp Cgil, Salvatore Badami per la Cisl Fp, Salvatore Sampino della Uil Funzione pubblica e Ettore Cassarino per Csa hanno illustrato nel corso di un incontro. Le segreterie territoriali hanno chiesto di operare un richiamo al governo nazionale e regionale per l’apertura di un tavolo tecnico che tenga conto della situazione delle 9 ex province siciliane.
“C’è in gioco il futuro dei lavoratori e dei servizi alla collettività che i tagli massicci del governo nazionale e l’incapacità del governo regionale a fare riforme adeguate rischiano di compromettere in maniera definitiva”, dichiarano Michele Palazzotto, Gigi Caracausi, Enzo Tango e Giuseppe Cassarino, segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Csa.
Si tratta di un taglio complessivo questo anno per la Sicilia di 124 milioni che arriverà fino a raddoppiare nel 2017 che “prefigura scenari devastanti per il personale, dalle mancate proroghe per i precari fino al taglio degli stipendi e alla messa in mobilità per tutti”.