Caro-voli, Regione siciliana ancora all’attacco: per ora solo pannicelli caldi

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Continua in Sicilia la battaglia del presidente della Regione siciliana Renato Schifani contro il caro-voli. Sotto accusa le compagnie aeree a partire da Ita. E intanto il sindaco di Palermo Roberto Lagalla rilancia la proposta di privatizzare la Gesap, che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino.

Schifani: “Sul caro-voli serve misura strutturale”

«La decisione della compagnia aerea Ita di aumentare i voli verso la Sicilia è un’iniziativa di cui prendiamo atto, certi che sia la conseguenza delle proteste, evidentemente fondate e legittime, che abbiamo sollevato nelle scorse settimane. Tuttavia, una misura che riguarda solo i tre giorni a cavallo di Natale non può certo dirsi una soluzione strutturale a un problema che si trascina da troppo tempo» dichiara il governatore della Regione Siciliana Renato Schifani.


«Il caro-voli – prosegue il presidente – è destinato a ripresentarsi dopo questa breve parentesi. I siciliani, che stanno pagando prezzi proibitivi per poter acquistare un biglietto ‘da’ e ‘per’ l’Isola, continuano a essere, di fatto, cittadini di serie B rispetto al resto del Paese».

Lagalla: “Privatizzare Punta Raisi”

«Sul tema del caro voli non si può mettere da parte la riflessione che riguarda l’opportunità di privatizzare gli aeroporti -dice il sindaco di Palermo Roberto Lagalla-. Solo con una gestione privata, che ormai si registra in tutta Italia tranne che in Sicilia, si può pensare di rendere gli scali ancora più competitivi, aumentando il numero di tratte e di aerei, anche a beneficio dei viaggiatori. Se si pensa all’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo, ad esempio, è chiaro che bisogna operare, mettendo in campo tutte le procedure per vendere lo scalo a un prezzo equo di mercato e non certo di svendere un patrimonio di questa portata  ».