Carrefour licenzia a Trapani e Palermo. Grande distribuzione in crisi in Sicilia

Salta l’accordo coi sindacati e per 77 dipendenti di Carrefour in 22 supermercati delle province di Trapani e Palermo si avvicina lo spettro del licenziamento. La Uiltucs non ha però firmato il verbale di mancato accordo e rilancia: “Speriamo prevalga il buon senso e si trovi un accordo – dice Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia -. Più passa il tempo più la situazione rischia di precipitare”.Flauto non nasconde le sue preoccupazioni: “In questo momento garantire tutti i livelli occupazionali – dice – è elemento determinante per garantire la prosecuzione delle attività nei punti vendita. Se l’azienda dovesse procedere, in assenza di accordo, ai licenziamenti, ciò metterebbe a rischio la continuità delle attività nei punti vendita e il futuro stesso dell’azienda”.

Ieri è scaduto il termine per l’esame congiunto e ora la procedura prevede che entro un mese si svolga l’incontro all’ufficio provinciale del lavoro. La situazione della catena di supermercati del marchio francese non è facile. Carrefour ha spiegato di dover fare i conti con le conseguenze della crisi e un calo di fatturato di 29 milioni di euro negli ultimi quattro anni. Per altro, ha aggiunto l’azienda, in Sicilia al 31 dicembre 2014 “ben 18 dei 21 supermercati diretti risultano in perdita“.

Carrrefour ha già chiuso il punto vendita di via Libica a Trapani e quello di via Olanda a Palermo. “È chiaro che comunque queste perdite non possono cadere tutte sulle spalle dei lavoratori” dice Flauto. La proposta per evitare i licenziamenti è stata ritenuta inaccettabile perché prevedeva di mettere mano a tutta una serie di voci del contratto. La trattativa si è spostata dunque su altre voci come i premi e le pause retribuite. L’azienda tra l’altro ha chiesto di poter replicare la positiva esperienza del supermercato aperto anche la notte in via libertà chiedendo la disponibilità ai lavoratori di effettuare anche i notturni di tanto in tanto, ma non tutti hanno accettato. “Vero è che qualunque soluzione sarà adottata – spiega Flauto – senza un aumento dei fatturati il problema non sarà superato, ma spero nel buon senso e nella disponibilità di tutti a trovare una soluzione perché l’azionista francese ha già detto chiaramente che se non riuscirà a riorganizzare subito la rete di vendita e diminuire il costo del lavoro prenderà drastiche decisioni”.