Castelvetrano, si dimette il sindaco Errante “Mai subito condizionamenti dalla mafia”

Si è dimesso il sindaco di Castelvetrano Felice Errante. Dopo giorni di indiscrezioni, il primo cittadino ha ufficializzato il suo addio con una lunga lettera aperta ai cittadini, in cui ha ripercorso le tappe di cinque anni di amministrazione in un “periodo storico difficile per gli enti locali in Italia, ancora di più in Sicilia, forse il peggiore dal dopoguerra ad oggi, che ha avuto picchi a tratti drammatici nella nostra Castelvetrano”.

Il sindaco della città che ha dato i natali al super latitante di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro ieri ha firmato il manifesto di indizione dei comizi elettorali. Il suo ultimo atto da primo cittadino.

“Da qualche mese a questa parte oramai, senza soluzione di continuità – si legge nella lettera aperta -, il sindaco, e per esso l’intera comunità amministrata è stata al centro della cronaca per delle vicende, non solo giudiziarie, che l’hanno riguardata, amplificate a dismisura per lo straordinario eco che si determina quando si parla di questa terra. In questi anni ho difeso la mia città con tutte le mie forze, non so se ci sono riuscito, ma questo ho fatto perché questo andava fatto, specie se sei convinto che la stragrande maggioranza dei cittadini della tua comunità siano onesti e laboriosi. Non ritengo di dovere difendere la mia onorabilità, di uomo, di padre e di cittadino, sarebbe sterile oltre che autoreferenziale, peraltro la storia di ognuno di noi è comunque nota in un paese delle dimensioni di Castelvetrano”.

Eletto nel maggio del 2012 Errante è rimasto al suo posto anche dopo l’autoscioglimento del Consiglio comunale nel marzo del 2016 “per senso di responsabilità e dovere istituzionale”. Per verificare il rischio di infiltrazioni mafiose il Viminale nei mesi scorsi ha disposto un accesso ispettivo al Comune.

“La commissione prefettizia, alla quale abbiamo garantito cordiale e massima disponibilità, pare abbia acquisito nella quasi totalità la documentazione richiesta” dice adesso Errante, spiegando di non avere, dunque, altre “ragioni per rimanere alla guida della città”.

“Negli ultimi anni ho dovuto rinunciare ad una vita sociale normale, ma questo era nel conto – scrive -, e per il rispetto che è dovuto alla carica che ho rivestito, ho subito in silenzio attacchi di ogni genere, specie sui social, alcuni dei quali clamorosamente falsi ed infamanti”. Poi la difesa della città “terra di persone perbene e non una cupa realtà votata al malaffare e che sconta le medesime criticità delle altre città del meridione d’Italia. Nei 5 anni ho certamente commesso degli errori – puntualizza Errante – ma ho sempre compiuto in assoluta buona fede e senza mai perseguire interessi personali la scelta che in quel momento storico appariva come quella giusta, accettando consigli ma senza subire condizionamenti. Se ho commesso degli errori sono pronto a pagarne il prezzo. Non ho mai subito ricatti e le mie scelte non sono state mai state condizionate da gruppi criminali, da lobby, o peggio ancora dalla mafia”.

Le dimissioni “irrevocabili” e con “effetto immediato” sono già state formalizzate con atto separato inviato al prefetto di Trapani e al Commissario per il Consiglio comunale e consegnato nelle mani del segretario generale.