Covid, da settembre a gennaio a Palermo morti aumentati del 27,8 per cento

Covid Palermo

In valore assoluto, dal 30 settembre al 26 gennaio, a Palermo si sono registrati 2.699 decessi, con un incremento di 587 unità (+27,8%) rispetto alla media degli ultimi 5 anni. E’ la triste constatazione conclusione del Rapporto sull’andamento della mortalità giornaliera nelle città italiane aggiornato al 26 gennaio 2021, a cura del Ministero della Salute e del Dipartimento di Epidemiologia SSR Regione Lazio.

I dati contenuti nel rapporto che è stato diffuso oggi confermano il drammatico incremento della mortalità totale nella città di Palermo già rilevato nei precedenti rapporti, anche se nell’ultimo periodo si registra un’attenuazione dell’eccesso di mortalità rispetto ai picchi registrati nel mese di novembre.

Nel mese di ottobre i decessi rilevati a Palermo sono stati 593, contro una media degli ultimi 5 anni pari a 465 (+128 decessi, pari a +28%). Nel mese di novembre i decessi rilevati a Palermo sono stati 792, contro una media degli ultimi 5 anni pari a 480 (+312 decessi, pari a +65%). Nel mese di dicembre i decessi rilevati a Palermo sono stati 720, contro una media degli ultimi 5 anni pari a 580 (+140 decessi, pari a +24%).

Nei primi 15 giorni di gennaio i decessi rilevati a Palermo sono stati 346, contro una media degli ultimi 5 anni pari a 347 (-1 decesso). Passando a un’analisi dei decessi settimanale, i dati confermano il picco di eccesso di mortalità registrato a novembre, con un massimo di +74,8% nella settimana dall’11 al 17 novembre. Nelle settimane di dicembre la mortalità è sempre risultata più elevata rispetto alla media degli ultimi 5 anni, con un eccesso di mortalità compreso fra +24,0% registrato fra il 16 e il 22 dicembre e +31,2% registrato fra il 9 e il 15 dicembre. A gennaio la mortalità sembra invece essere tornata il linea con la media degli ultimi cinque anni. Quest’ultimo dato deve essere letto con cautela perché, oltre ai possibili effetti di una minore incidenza dell’influenza (le misure di contenimento adottate per il Covid-19 hanno di fatto impedito l’insorgere dell’epidemia influenzale), potrebbe in parte essere dovuto a fisiologici ritardi nella comunicazione dei decessi.

I dati della mortalità relativi al periodo 1-15 gennaio mostrano complessivamente al nord una mortalità superiore all’atteso (+5%) mentre al centro sud la mortalità in linea con il dato di riferimento. In seguito al forte incremento di mortalità osservato nelle settimane precedenti in molte città, la mortalità risulta inferiore all’atteso, anche in modo significativo (a Milano, Perugia, Viterbo, Frosinone, Napoli) evidenziando un effetto di compensazione.

In alcune città soprattutto del Nord si riscontra ancora una mortalità superiore all’atteso (Brescia, Verona, Venezia, Padova, Genova, Bologna, Roma e Bari).

Per quanto riguarda l’andamento della mortalità giornaliera nelle 33 città e per la settimana 20-26 gennaio. In gran parte delle città si osserva un ulteriore calo della mortalità o valori costanti in linea con l’atteso o all’interno della banda di confidenza. Solo a Verona e Catania si osserva un lieve incremento della mortalità giornaliera nell’ultima settimana.

Gli esperti hanno rappresentato in tabella gli eccessi settimanali (differenza tra dati osservati e baseline) in 5 città (Torino, Milano, Genova, Roma e Palermo) per classe di età. Il grafico evidenzia il numero dei decessi attesi (baseline, linea nera), ed il trend di variazione della mortalità fra settimane. Rispetto alla settimana precedente, nell’ultima settimana si osserva che a Milano, Torino, Genova e Palermo la mortalità è in linea o inferiore all’atteso in quasi tutte le classi di età, mentre a Roma si osserva ancora un lieve eccesso di mortalità nelle classi di età più anziane.