Covid Sicilia: curva ferma e nuovi hub per i vaccini

Continua a mantenersi stabile la curva dei contagi Covid in Sicilia, mentre la Regione sta potenziando ulteriormente le strutture necessarie per la campagna vaccinale come ad esempio gli hub provinciali. Oggi sono 595 i nuovi positivi su 22.842 tamponi processati, con una incidenza ferma al 2,6%, lo stesso tasso di ieri.

La regione, in base al report quotidiano del Ministero della Salute, è decima nel contagio giornaliero. Le vittime sono 18 e portano il totale a 4.272. Il numero degli attuali positivi scende per la prima volta negli ultimi mesi sotto quota 15 mila (per l’esattezza 14.202, con decremento di 1.197 casi grazie ad altri 1.774 guariti). Anche il numero dei pazienti Covid ricoverati in ospedale continua a diminuire: sono 777, 12 in meno rispetto a ieri, quelli in terapia intensiva 112, otto in meno. La metà dei nuovi contagi (295) continua ad essere concentrata nella provincia di Palermo, dove si registra anche un focolaio in un piccolo paese delle Madonie, San Mauro Castelverde: 50 positivi, 60 persone in quarantena su quasi 1.400 abitanti.
    Intanto prosegue l’apertura degli hub provinciali per le vaccinazioni.

A Messina si partirà domani con l’attivazione della struttura allestita nel padiglione 7 dell’ex Fiera, dove il presidente della Regione Musumeci ha compiuto stamane un sopralluogo. “Sono qui – ha detto – per esprimere il mio apprezzamento al personale dell’Asp e della Protezione civile regionale per la celerità con cui, in pochi giorni, hanno allestito questo importante hub, pronto ad accogliere migliaia di messinesi al giorno per ricevere il vaccino. La Regione non si fa cogliere impreparata: speriamo che le fiale arrivino presto e nella quantità necessaria. Prima immunizziamo i siciliani e prima usciamo da questo inferno”.
   

L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha ricordato a questo proposito che “da questa settimana, alla luce delle aperture di fascia generazione del vaccino AstraZeneca, sarà possibile prenotarsi anche per tutti i cittadini di età compresa tra i 70 e i 79 anni”.

    “Resta il problema – aggiunge Razza – delle persone fragili, per le quali è obbligatorio solo l’utilizzo di Pfizer o Moderna.
    Ricordo, che da Roma finora nessuno ci ha detto che si può superare il Piano varato dal governo nazionale e l’ordine di vaccinazione in esso predisposto. Spero, sinceramente, si vogliano considerare tutte le persone più a rischio: trapiantati, dializzati, disabili, malati oncologici, diabetici, solo per fare alcuni esempi e senza escludere nessuno”.

    Tra le priorità per il vaccino si pensa di inserire anche il personale che lavora nel settore turistico, per far ripartire uno dei settori maggiormente penalizzati dalla pandemia. In questo senso il governo nazionale guarda con attenzione il modello Sicilia: nell’Isola – così come in Sardegna – è infatti in vigore la regola del tampone all’ ingresso per chi arriva senza certificato vaccinale o di negatività al coronavirus, ma si comincia a valutare anche la possibilità di un tampone rapido da eseguire durante la vacanza. Una misura già messa in campo da alcuni tour operator che hanno annunciato la riapertura delle loro strutture. “Da aprile vaccineremo gli operatori del turismo che saranno inseriti negli elenchi con priorità – dice Manlio Messina, assessore regionale del turismo, dello sport e dello spettacolo – vogliamo un comparto più sicuro con più tamponi e il tracciamento per seguire chi viaggia in Sicilia”.
    (ANSA).