CreationDose assume 27 talenti del digitale a Catania

Libera la tua dose di talento: questo il claim della nuova campagna di assunzioni di CreationDose, MarTech Company catanese specializzata in nuovi linguaggi dedicati alla Gen Z guidata da Alessandro La Rosa, classe ‘93, insieme agli amici, ora soci e Co-Founder, Raffaele Barone, Antonio Puleo e Jacopo Paoletti.

CreationDose

Catania, quindi, come polo della Creator Economy: Alessandro ha scelto infatti di rimanere in Sicilia, con l’intenzione di creare un ponte imprenditoriale tra Nord e Sud, investendo nelle risorse del territorio per offrire nuove opportunità ed esperienze che troppo spesso sono negate ai giovani talenti del Sud. Il team di CreationDose conta oggi infatti 40 ragazzi, prevalentemente under 30 anni.

CreationDose: il linguaggio per la Generazione Z

CreationDose vuole parlare direttamente alla Gen Z, e lo fa anche attraverso le sue diverse branch: Vidoser, la Mobile App che mette in relazione Brand e Creator attraverso un sistema di gamification interno, ZedProduction, la nuova società di produzione foto e video dedicata alla Generazione Z nata novembre 2021 e DoseTalent, la Talent Factory che utilizza l’AI per scovare i nuovi influencer.

Attraverso queste diverse anime dell’azienda CreationDose ha attivato collaborazioni con brand come Wish, Virgin Active, Invicta, Acqua&Sapone, RollingStone, SpeedyPollo, Smemoranda, Idealista, Infinity plus, Flying Tiger Copenhagen e Corepla. CreationDose, inoltre, ha realizzato un Hub (CreationHub), un vero e proprio company builder, in cui convivono diverse realtà digital, fra cui &Love, Blaster Foundry, Keplera, MyChicJungle, The Wave Studio, SEO Tester Online, Coderblock, Contents.com e Userbot.

27 posizioni aperte a Catania, tra Content Specialist e Tik Tok specialist

Sono 27 le posizioni aperte al momento, che porteranno l’organico a quota 70 dipendenti. Le candidature sono rivolte nello specifico a:Sales Specialist, Account Specialist, Project Manager, Creative Director, Community Specialist, Web Designer, Copywriter, SEO Specialist, Videomaker, Press Officer, Social Media Specialist, Digital Specialist, Content Specialist, Campaign Specialist, Twitch Specialist, TikTok Specialist, Data Analyst, Growth Specialist, Motion Designer, Software Analyst, ReactJS Developer, ReactNative Developer, NodeJs Developer, WordPress Developer, Backend Developer, IT Assistant ed Executive Assistant. A disposizione dei talenti un ambiente giovane, dinamico e stimolante, con grandi opportunità di crescita e la possibilità di collaborare con brand e realtà internazionali.

I brand cercano oggi figure creative per strutturare le proprie campagne digital, puntando sul reale talento e selezionando non solo profili in linea con i propri valori aziendali, ma anche, soprattutto, persone in grado di dar voce alle nuove generazioni e rispecchiare la loro identità.” – sostiene Alessandro La Rosa, Founder & CEO di CreationDose – “Oggi vogliamo dare la possibilità a nuovi talenti del digitale di far sentire la propria voce, rimanendo nella propria terra o, perché no, trasferendosi qui da altre città d’Italia.”.

Lo scenario della Creator Economy

Con Creator Economy o ‘Passion Economy’, si indica un settore di business ambivalente, composto sia dai creatori di contenuti, sia dai prodotti e dai servizi realizzati per consentire la produzione, la distribuzione e la monetizzazione di contenuti digitali. La sua nascita risale alla comparsa su Internet dei primi User Generated Content (UGC), contenuti creati spontaneamente dagli utenti delle piattaforme digitali, che hanno avuto la loro massima espressione all’interno di YouTube.

Un’ulteriore evoluzione si è avuta poi con la diffusione di piattaforme come Patreon, Substack e Buy Me a Coffee, che hanno iniziato ad addebitare una percentuale di reddito agli utenti in cambio dei loro contenuti. Da quel momento l’aspetto relativo alla monetizzazione della propria fanbase è cresciuto sempre più, fino a diventare un vero e proprio mercato. Ad oggi, infatti, il numero di persone che si considera Creator è pari a 50 milioni in tutto il mondo.

“La Creator Economy non è sicuramente un fenomeno recente: ciò che oggi ha subito un’evoluzione, ben oltre l’Influencer Marketing, è il modo in cui le piattaforme e i brand si relazionano con i Creator. È il talento il core business da dover stimolare ed alimentare: solo comprendendo la trasformazione dei Creator in veri e propri media si potranno innescare conversazioni autentiche con la propria target audience e conquistare la loro fiducia nel tempo.” – aggiunge Jacopo Paoletti, Co-Founder & General Manager di CreationDose. Da ottobre 2020 sono stati investiti 800 milioni di dollari nelle startup della Creator Economy e oggi si stima che il valore totale del mercato sia di circa 104,2 miliardi di dollari.

Secondo i dati forniti da CreationDose, nell’ultimo anno i brand hanno potenziato la loro comunicazione digitale, profilando la propria selezione verso una tipologia specifica di Creator: i profili più ricercati sono infatti quelli di sesso femminile, tra i 18 e 24 anni, che realizzano contenuti comici e legati all’intrattenimento in generale. Adattandosi ai nuovi linguaggi dei social, i brand hanno quindi virato le proprie leve comunicative verso una tipologia di contenuti freschi ed ironici, in grado di rispecchiare gli ambienti digitali in cui vengono veicolati. In parallelo, i Creator hanno iniziato a selezionare sempre più con attenzione i brand con cui collaborare, puntando a proteggere il proprio tone of voice e a non essere troppo limitati nelle scelte creative.