Dipendente inamovibili alla Regione. Per i sindacati la colpa è di Crocetta

“Il presidente Crocetta ha lanciato accuse che non ci toccano. Non crediamo che voglia o possa confutare lo Statuto dei Lavoratori e la legge 104 e se teme che ci siano meccanismi poco chiari saremo ben lieti, come sempre, di fornire nomi e date per fugare qualsiasi dubbio. Le procedure per la mobilità, volute da questo governo e per le quali abbiamo a lungo trattato evidenziandone gli aspetti che avrebbero causato difficoltà applicative, sono invece il vero ostacolo ai trasferimenti. Non obbediscono a nessun criterio oggettivo e funzionale per un miglioramento dell’amministrazione. I trasferimenti che devono essere deliberati dalla giunta di governo significa allungare i tempi e soprattutto affidare ai giochi politici e ai veti incrociati l’efficienza della macchina regionale. Questo è effettivamente accaduto in questi mesi, non si dia ora la colpa ai sindacati”. Il segretario generale della Cisl Funzione pubblica Sicilia Gigi Caracausi e il segretario regionale Paolo Montera replicano alle accuse del presidente della Regione, Rosario Crocetta, in merito alle procedure di mobilità interna. “Il presidente – aggiungono Caracausi e Montera – che apprende dalla stampa quello che avviene all’interno della Regione è lo stesso che oggi chiede di controfirmare ogni singolo trasferimento. Questa è l’ennesima prova di come non si voglia rendere efficiente la macchina amministrativa e accentrare tutto nelle mani della politica. Il presidente ed il suo governo dovrebbero, piuttosto, occuparsi di portare avanti una seria, vera ed improrogabile riforma e dei rinnovi dei contratti della Regione. Riforma che sta a cuore al nostro Sindacato ma che, evidentemente, risulta troppo impegnativa per questo governo”.