Faraone flop, inammissibile l'emendamento alla Finanziaria per salvare i precari siciliani

E’ stato dichiarato inammissibile l’emendamento che aveva annunciato il sottosegretario Davide Faraone, per salvare i precari siciliani con la creazione di un agenzia per la loro stabilizzazione. La norma non può essere inserita nella Legge di Stabilità.  Si prevedeva la stabilizzazione dei 22 mila precari degli enti locali siciliani, con la creazione di un’Agenzia unica partecipata da Regione, Comuni e Stato. Ad annunciare l’emendamento era stato il sottosegretario Davide Faraone che aveva parlato del via libera del governo Renzi a “una norma speciale, solo per la Sicilia” che avrebbe garantito “finalmente la stabilizzazione di tutti i precari storici dell’Isola”.

“L’emendamento è stato definitivamente dichiarato inammissibile”, dice il deputato del Pd Giuseppe Berretta, componente della commissione Lavoro alla Camera. È stata la commissione Bilancio della Camera a derubricare come inammissibile l’emendamento sui 22 mila precari. Subito dopo l’annuncio di Faraone, il presidente dell’Udc, Gianpiero D’Alia, aveva espresso la sua contrarietà alla norma. Critica anche Forza Italia, col vice capogruppo all’Ars Vincenzo Figuccia che aveva preannunciato azioni legali da parte di alcuni precari se l’emendamento fosse passato come rappresentato dal sottosegretario all’Istruzione.

LA CGIL. “L’idea dell’Agenzia non ci è mai piaciuta. L’inammissibilità dell’emendamento dimostra che abbiamo anche fare con dilettanti allo sbaraglio, bravi solo a fare propaganda”. Il segretario generale di Fp Cgil Sicilia commenta così la decisione della Commissione Bilancio alla Camera di non ammettere l’emendamento annunciato qualche giorno fa dal sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone che prevedeva la nascita di una Agenzia unica partecipata da Regione, Comuni e Stato. Un’idea immediatamente bocciata da Fp Cgil Sicilia. “Diciamo un netto no a nuovi carrozzoni — aveva detto Palazzotto — abbiamo già visto il risultato di queste esperienze con la Gesip a Palermo. I lavoratori precari vanno inquadrati all’interno delle piante organiche dei Comuni, senza creare nuove agenzie legate alla politica”.

FARAONE. “Nessuna bocciatura. Il progetto dell’Agenzia del Lavoro va avanti, parallelamente all’operazione di risanamento dei conti della Regione Sicilia. Nonostante i gufi siciliani, che si sono scatenati con le loro critiche all’indomani della proposta, noi procediamo con impegno e convinzione”. Lo afferma il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone. “Il governo nazionale e quello regionale stanno già lavorando – aggiunge -, nell’ambito di questa Legge di Stabilità, per trovare una soluzione che risani in maniera strutturale il disavanzo di bilancio della regione. Dai tempi di realizzazione di questa operazione dipende la nascita dell’Agenzia”.
“Dopo la riscrittura dell’emendamento – continua Faraone – stiamo valutando, insieme al Mef, l’impatto finanziario pluriennale che l’Agenzia unica partecipata da Regione, Comuni e Stato inevitabilmente comporterà. Per questo è necessario che la copertura del disavanzo del bilancio della nostra regione diventi strutturale, e non concesso una tantum. Una copertura che dovrà avvenire seguendo un duplice meccanismo: da una parte frutto delle maggiori entrate derivanti dell’intesa con il governo nazionale, dall’altra risultato dell’attività di contenimento della spesa operata del governo regionale attraverso l’attuazione delle riforme necessarie”. “E quindi, oltre alla proroga dei contratti, continuiamo a lavorare alla creazione di un’Agenzia, grazie alla quale, finalmente, si potrà procedere – conclude – a una razionalizzazione delle risorse professionali, utilizzando le competenze dei 22.000 precari in maniera funzionale rispetto alle reali esigenze della Sicilia”.

COMPAGNONE. “Il sottosegretario Faraone, che in questi minuti minimizza quanto accaduto in Commissione alla Camera, ha venduto la pelle dell’orso prima di averlo preso”. Così il senatore siciliano del gruppo Alleanza Liberalpopolare-Autonomie, Giuseppe Compagnone dopo che la Commissione Bilancio della Camera ha dichiarato inammissibile l’emendamento alla legge di Stabilità, annunciato dal sottosegretario nei giorni scorsi, che prevedeva la stabilizzazione dei 22 mila precari degli enti locali siciliani, con la creazione di un’Agenzia unica partecipata da Regione, Comuni e Stato.”Sarebbe stato intelligente, da parte del governo – sostiene Compagnone – aprire fin da subito un confronto su questo argomento con tutta la classe politica siciliana: avremmo consigliato di delegare ai Comuni e agli altri enti locali, come le Asi, la revisione delle piante organiche ottenendo così il doppio risultato di migliorare le condizioni degli enti locali stessi inserendo personale formato e stabilizzare definitivamente i precari. Inserendo, poi, eventualmente, i lavoratori in esubero all’interno dell’Agenzia che lo stesso sottosegretario proponeva”. “In questo modo, l’Agenzia sarebbe potuta essere un semplice bacino da cui attingere per ridistribuire il personale su altri territori. Tutto questo con un accordo serio sarebbe stato più che fattibile e deve esser fatto. Invitiamo dunque il sottosegretario Faraone e il governo ad aprire un dialogo serio con tutti i politici siciliani e l’amministrazione regionale per trovare una soluzione condivisa a questo annoso problema”, conclude.