Formazione, i 1.700 ex sportellisti attendono ancora un lavoro

Sempre più disastrata la formazione in Sicilia. “Il piano 2015-2016 è al palo mentre il governo non ha nemmeno chiarito cosa intenda fare con i 1700 sportellisti“, la denuncia è del deputato Ncd Giovanni Lo Sciuto, il quale continua con qualche particolare : “Gli Enti hanno già comunicato che se entro giugno non partiranno i bandi per la programmazione biennale, saranno costretti a licenziare tutti i lavoratori del settore; ma, forse, programmazione è parola che questo governo regionale non conosce…”. “Dopo l’impegno preso esattamente un mese fa, l’8 aprile scorso, dall’assessorato di competenza e dal presidente della Regione, per addivenire a un accordo con gli Enti – riprende Lo Sciuto – sì da trovare una soluzione congrua e soddisfacente per i 1700 sportellisti, così come spesso accade in questa legislatura in corso, regna soltanto il silenzio a palazzo d’Orleans e negli altri palazzo di governo. Migliaia di posti a rischio mentre arrivano dati nuovi che, con buona pace di chi parla di ripresa economica, danno la disoccupazione in Sicilia al 23% a fronte del 12,7% che è il dato nazionale, con un 40% di disoccupazione giovanile e una uguale percentuale di famiglie scese al di sotto della soglia della povertà”.

Insomma, doveva essere il primo esperimento sotto la gestione diretta del settore privato, invece ad oggi i 1.700 ex-sportellisti attendono ancora il loro inserimento. Sono una quarantina le agenzie accreditate, pronte a ricevere le risorse che la Regione siciliana ha disponibili, stimate al momento in una cinquantina di milioni di euro. Dopo la chiusura degli sportelli di orientamento toccherà alle agenzie autorizzate a svolgere i contratti di riallocazione, finalizzare i nuovi rapporti di lavoro.
L’assessore regionale al Lavoro, Bruno Caruso replica:  «Abbiamo varato un tavolo di crisi con i sindacati e stiamo procedendo con grande solerzia, contiamo di arrivare a soluzioni condivise e rapide».