Gli imprenditori diano un segnale a questa classe politica inadeguata

Più che una proposta è un grido d'aiuto: serve un tavolo di regia per uscire dalla crisi. Un tavolo di cui facciano parte tutti e che cerchi (e magari trovi) soluzioni per far fronte a questa dannatissima crisi economica. E', almeno in parte, il succo del dibattito della tavola rotonda organizzata da Kpmg (a Palermo rappresentata da Raffaele Mazzeo) che a un gruppo ristretto di invitati ha presentato i dati del rapporto sul credito. E ancora una volta ci si è trovati di fronte a imprenditori sfiduciati, addetti ai lavori quasi in preda al panico, capi d'azienda pronti a lasciare la Sicilia. Non è questione di poco conto anche se ripetitiva: la stessa storia, fino alla noia. Con gli imprenditori che lamentano i ritardi della pubblica amministrazione, la scarsa reattività dei nostri rappresentanti politici, la mancanza di risorse pubbliche, i ritardi nella spesa dei fondi europei. A cosa possa servire un nuovo tavolo è difficile capirlo considerato che negli ultimi anni di tavoli per discutere ne sono stati costituiti a decine se non a centinaia. E allora è proprio il caso di citare il commercialista Michele Battaglia che a quell'incontro ha sottolineato la necessità di trovare nuovi fattori di sviluppo. Ovvero la necessità di trovare un nuovo modello di crescita e di sviluppo per quest'isola. Ho letto che i componenti del governo Lombardo saranno a Ragusa in questi giorni per manifestare contro le ricerche petrolifere off shore: è una scelta, per carità persino condivisibile. Ma a fronte di questa scelta (e di altre sul fronte industriale molto ma molto discutibili) da parte del governo Lombardo arrivano segnali di attenzione nei confronti di categorie da sempre assistite. Visto l'approssimarsi delle elezioni regionali, con questa corsa alle poltrone che non pare avere alcun interesse per il bene comune, gli imprenditori stanchi (anche quelli che hanno vissuto a lungo da parassiti della regione) abbiano oggi il coraggio di dare un segnale forte a questa classe politica inadeguata a comprendere i bisogni dello sviluppo. E la smettano di lamentarsi.
Come si può evincere sfogliando questo umile notiziario c'è gente in giro per la Sicilia che non aspetta la "benevolenza" della politica, non aspetta che arrivino i fondi regionali (se aspettasse finirebbe di lavorare subito), non aspetta che il politico di turno si presenti in azienda con il cappello in mano. Ci sono imprenditori vecchi e nuovi in Sicilia che scommettono tutti i giorni e chiedono solo il rispetto delle regole che tradotto vuol dire legalità che non è una parola vuota se la si declina concretamente.