I farmacisti siciliani e il concorso beffa: “Vincitori, licenziati, e senza farmacia…”

 

Non si sono fate attendere le reazioni alla notizia data dal Mattino di Sicilia sullo stop al concorso per l’apertura nella Regione Siciliana di 222 nuove farmacie. Come abbiamo scritto, infatti, i giudizi della terza sezione del Tar di Palermo hanno sospeso il concorso dopo il ricorso di due farmacisti esclusi. Potete legger l’articolo qui. Il concorso è stato bandito in Italia nel 2012, e, ovviamente, in Sicilia due anni e mezzo dopo siamo ancora in alto mare. Dietro la guerra dei ricorsi c’è una battaglia tra coloro che vogliono liberalizzare il settore, e Federfarma, che ritiene l’apertura di nuove farmacie una mazzata contro i farmacisti che già, secondo l’organizzazione di categoria, vivono un momento di grande crisi. E poi ci sono i sospetti degli esclusi su quella classifica, piena di troppi “figli di papà”. Insomma, le polemiche non mancano.

I ricorrenti non hanno vinto alcun ricorso – precisano adesso alcuni tra i 222 vincitori del concorso alla nostra redazione  – dato che il Tar ha solo ammesso il ricorso e sospeso il concorso. La valutazione di merito avverrà il 9 Dicembre prossimo, in un’apposita udienza”. Il Tar nella sua ordinanza in cui accoglie il ricorso fa riferimento al fatto che in Sicilia siano stati adottati criteri diversi dalle altre Regioni, creando effetti stranianti. Così chi ad esempio in Emilia Romagna era nei primi cento posti, in Sicilia si trova oltre il trecentesimo posto. Anche qui, i vincitori del concorso hanno da ridire: “Le commissioni in ciascuna Regione hanno, secondo la legge, potere discrezionale nella valutazione dei titoli, quindi è normale che, cambiando Regione, il punteggio non sia uguale”. Ma così diverso da giustificare questa differenza? Anche su questo bisogna fare chiarezza.

Ma in questa vicenda si aggiunge, purtroppo, un altro aspetto. A metà Febbraio, infatti, è stata pubblicata la graduatoria dei farmacisti vincitori, cioè dei giovani (ed ex giovani) che potranno coronare il loro sogno e aprire una farmacia. Ebbene, alcuni di loro raccontano alla nostra redazione:Quando a Febbraio è stata pubblicata la graudatoria chi non era “figlio di papà” è stato licenziato dal farmacista presso il quale lavorava”. Insomma, è stato visto già subito come un concorrente. Alla faccia della liberalizzazione. Morale: i vincitori, da Febbraio, non possono aprire una farmacia, e hanno perso pure il posto di lavoro. A ciò ci si  aggiungono i noti limiti burocratici della Regione Siciliana, inadempiente nel concludere l’iter concorsuale in quanto, disattendendo i principi della legge che ha dato luogo al concorso, non si è ancora premurata di commissariare i comuni inadempienti,  ovvero coloro che ancora non hanno individuate le sedi da mettere a concorso.