Il peschereccio di Mazara bloccato dai libici, i naufraghi in arrivo a Trapani

 Mediterraneo sempre più in primo piano nelle vicende siciliane, con un peschereccio di Mazara del Vallo con sette uomini a bordo fermato in Libia, e l’arrivo previsto nelle prime ore di oggi, lunedì 15 Maggio 2017, di una nave con 500 persone soccorse e salvate in mare.

Ieri c’è stato il  sequestro in Libia del motopesca mazarese “Ghibli Primo”, che si trova adesso nel porto di Ras al Hilal. 

“Nonostante la solerzia e l’incessante attività del Comando Generale delle Capitanerie di Porto ed in particolare della Centrale Operativa di Mazara del Vallo sotto la guida del Comandante Giuseppe Giovetti – dichiara Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu- il motopesca “Ghibli Primo”, fermato  da miliziani libici in acque internazionali, a circa 25 miglia nord nord-est dalla zona di Tobruk, è stato condotto nel porto cirenaico di Ras al Hilal”.

Il Ministero degli Affari Esteri, guidato dal siciliano Angelino Alfano, è al lavoro per tentare di sbloccare questa vicenda attivando la filiera diplomatica.

Il motopesca “Ghibli Primo”, iscritto al Compartimento marittimo di Mazara del Vallo, è stato fermato  in acque internazionali antistanti la Libia. Il fermo del motopesca è avvenuto intorno alle ore 9,30 a circa 25 miglia nord nord-est dalla zona di Bomba, nell’area di Tobruk.

Il motopesca, di proprietà della società mazarese “Lumifa”, è stato affiancato da un’imbarcazione con a bordo miliziani libici armati che hanno intimato al comandante Faro Licavoli e agli altri sei membri dell’equipaggio (tre italiani e tre tunisini) di arrestare l’attività di pesca e di seguirli.

A novembre il ‘Ghibli Primo’, insieme con il ‘Giulia Pg’ erano stati sottoposti a fermo per dodici ore da parte della marina militare egiziana. La vicenda si era conclusa positivamente grazie all’intervento dell’ambasciata italiana a Il Cairo. Vicenda analoga, sempre per il motopesca ‘Ghibli Primo’, nel 2012: anche in questo caso il sequestro da parte delle autorità egiziane durò poche ore.

“Si ripete il triste rituale dei sequestri di natanti mazaresi in navigazione nel Canale di Sicilia. Tutto ciò conferma la necessità di aprire con i paesi rivieraschi protocolli di intesa, per assicurare lo svolgimento corretto dell’attività della marineria e serenità nel Mediterraneo”. Lo afferma il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi. “Ci auguriamo – aggiunge – che intanto vengano assicurate le adeguate assistenze ai nostri marittimi e che possano rientrare subito dalle loro famiglie”.

Arrivano oggi a Trapani 484 naufraghi che si trovavano a bordo di quattro gommoni.  Sette i cadaveri recuperati, nella giornata di ieri nel Mediterraneo centrale durante quattro operazioni di soccorso coordinate dalla centrale operativa della Guardia costiera a Roma, del Ministero delle infrastrutture e trasporti.

I sette morti erano tutti di sesso maschile. I migranti, che si trovavano a bordo di quattro gommoni, sono stati recuperati da nave Diciotti Cp941 e dalle motovedette Cp 312 e 319 della Guardia costiera italiana, da nave Sirio della Marina militare italiana nonché dalla nave Sea Eye e dal rimorchiatore Gagliardo. Ha partecipato alle operazioni anche il mercantile Ohio.

Dall’inizio del 2017 le vittime in mare accertate sono 1400.