Ipab Sicilia, la Regione vuole eliminare le opere pie. Protestano i dipendenti

Ipab Sicilia al capolinea. La Regione vuole infatti eliminare, per troppi debiti, le opere pie. Ma i dipendenti protestano.  Gli Ipab, strutture di pubblica assitenza e beneficenza,  hanno un buco di oltre 35 milioni di euro che cresce di circa un milione e mezzo ogni anno, una platea di 2.000 dipendenti di cui 750 a tempo indeterminato, con ritardi nel pagamento degli stipendi che arrivano anche a sfiorare i due anni.
Il piano di tagli dell’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, prevede di mantenere in vita, tra le 139 rimaste, solo quelle più grandi, cioè con un volume di bilancio di almeno 500 mila euro e che svolgono ancora attività. Le altre saranno liquidate e il personale sarà trasferito agli enti locali. Dovrebbero essere una sessantina le strutture che resteranno in vita.  Ma i dipendenti protestano, e scrivono una lunga lettera molto dura a Rosario Crocetta. Eccone un estratto

Vorremmo, come sempre, potere fare solo considerazioni emotive, ma ormai è giunto il momento di passare alle maniere forti e di fare addossare le giuste responsabilità a chi, in maniera criminale, attraverso abusi di ufficio ed omissioni, continua a commettere delitti contro la pubblica Amministrazione (danni erariali, patrimoniali,ecc) costringendo i dipendenti a lavorare senza retribuzione istigandoci, nei casi estremi, al suicidio.
Pensavamo si trattasse di insensibilità o di indifferenza della classe politica. Ormai, però, ne abbiamo certezza, si tratta di un complotto finalizzato a METTERE LE MANI SUL PATRIMONIO E FARE GESTIRE I SERVIZI AI PRIVATI
Affarismi, più che rigore finanziario, a scapito dei servizi offerti a favore delle popolazioni più deboli.
VORREMMO EVIDENZIARE CHE ANCORA L’UTENZA E’ PRESENTE NEGLI ENTI!!! CHI NE PAGHERA’ LE CONSEGUENZE QUANDO VERRANNO I NAS. QUANDO NON SI POTRANNO PIU’ ADEGUARE GLI IMPIANTI ELETTRICI ED ANTICENDIO. QUANDO IN MANIERA DISSOLUTA, ANCH’ESSA IN VIOLAZIONE DI NORME DI LEGGE, SI IMPONE AGLI ENTI DI NON ASSUMERE PIU’ PERSONALE A TERMINE PER COLMARE, SECONDO GLI STANDARD, GLI ORGANICI CARENTI. PER QUESTO, CHI NE RISPONDERA’ ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA IN CASO DI GRAVI DISSERVIZI A FAVORE DELL’UTENZA BISOGNOSA DI CURE AD ASSISTENZA?.
Quando si parla di IPAB negli ambienti della politica è ormai uso comune “banalizzare” e “demonizzare” i servizi di eccellenza offerti (inneggiando i privati) con frasi fatte: “dove sono finiti i soldi….” “disastro” “stipendifici” e frase di questo tipo.

Troppo facile oggi scaricare la responsabilità sui dipendenti, che magari resistono all’idea di trasferimenti e/o mobilità . Troppo facile DISTRUGGERE TUTTO per favorire privati ed amici!
Ha controllato bene per le IPAB quanti soldi sono stati spesi dalla regione nell’ultimo anno e come sono stati spesi? ………..Si disegnano le II.PP.A.B. come Enti MANGIA SOLDI PUBBLICI: proviamo a dare i numeri. La regione per l’anno 2014 ha speso €. 4.245.000,00 (miserie) di cui, €. 1.000.000,00 annuo circa RITORNANO NELLE TASCHE dei commissari straordinari nominati dall’On. ASSESSORE (circa 50 commissari nominati ad oggi). Quindi il 25% ritorna alla Regione.
Se si esamina l’incremento complessivo del disavanzo di amministrazione delle 150 IPAB (circa €. 35.000.000,00) tra il 2012 ed il 2013 (ultimo accertato) esso è aumentato di circa €. 2.000.000,00.
Ciò determina che l’incremento del disavanzo (in tempo di crisi) è prodotto per il 50% da 150 Enti che assistono amorevolmente 2000 utenti tra essi molti non autosufficienti, E DAL 50% DALLA REGIONE SICILIANA PER CONSENTIRE IL PAGAMENTO DEI COMPENSI AI COMMISSARI STRAORDINARI.