Lavoro in Sicilia. Dopo "Garanzia Giovani", Crocetta lancia il "Piano adulti"

Dopo “Garanzia Giovani” il governo Crocetta annuncia un altro piano straordinario per l’occupazione in Sicilia, il “Piano adulti”. E’ rivolto a circa 25 mila siciliani tra i 35 e i 64 anni che hanno perso il lavoro e sono in condizioni disagiate. Previsti tirocini retribuiti, incentivi all’assunzione, bonus per le aziende. E’ un progetto da 242 milioni di euro.  Il maxi-piano è stato realizzato in sinergia dall’assessore al Lavoro, Bruno Caruso e dall’assessore alla Formazione, Mariella Lo Bello. Adesso si attende che diventi operativo e vengano pubblicati i primi bandi per dare ancora una chance ai tanti siciliani che per ragioni di età sono stati tagliati da altri progetti comunitari e che sperano di avere possibilità di inclusione sociale e lavorativa a dispetto dell’età.

Se Garanzia Giovani è rivolto a chi ha un’età compresa tra i 15 e i 29 anni, il cosiddetto ‘Piano Adulti’ si rivolgerà ai siciliani tra i 35 e i 64 anni, lasciando dunque fuori un’ampia fetta di giovani, quella che va dai 30 ai 34 anni, che si presuppone abbia già un lavoro e non necessiti di nessun tipo di bonus occupazionale. Sono ragazzi che non rientrerebbero, ma solo per raggiunti limiti di età, nella generazione Neet, quelli cioè fuori da percorsi scolastici e formativi e fuori anche dal mercato del lavoro.

Per chi invece ha già compiuto i 35 anni, il Piano prevede diverse misure. Duecento milioni di euro sono destinati al rafforzamento politiche attive, di cui 150 in ammortizzatori sociali e 50 in politiche attive destinate a formazione orientativa, supporto ai processi di apprendimento professionale e supporto all’inserimento lavorativo.

Al rafforzamento per gli interventi per l’inserimento lavorativo è stato destinato l’importo di 35 milioni di euro, di cui 15 milioni per i contratti di ricollocazione e 20 milioni per la ricollocazione e riqualificazione dei lavoratori del sistema della Formazione professionale siciliana iscritti all’albo regionale di cui alla legge regionale 24 del 1976. I restanti sette milioni sono invece destinati al rafforzamento degli interventi di contrasto alla povertà rivolti a tutti quei soggetti a rischio di emarginazione sociale. L’obiettivo è quello di ampliare le opportunità di transito dei lavoratori da una condizione di disoccupazione ad una di lavoro, sperimentando soluzioni innovative di intervento a contrasto della disoccupazione e rafforzando il raccordo fra sistema delle imprese e quello di intermediazione fra la domanda e l’offerta di lavoro.
Prestissimo i primi bandi, con la disponibilità acquisita delle risorse. Sono previsti interventi di inclusione sociale con contratti da 500 euro al mese per un anno. I soggetti sono i nuclei familiari in condizione di povertà e con Isee non superiore a 10 mila euro. Obiettivo dell’azione è la riduzione del fabbisogno e la fuoriuscita dalla marginalità, la promozione dell’autonomia economica delle persone, l’aumento dell’occupabilità di soggetti a rischio di emarginazione sociale.

Si dovrebbe inoltre trovare posto per l’esodo di 240 formatori con due milioni di euro da utilizzare per aiutare un centinaio di formatori a trovare posto in altre aziende o avviare una propria attività.