Le assunzioni allegre dell'Airgest, la società che gestisce l'aeroporto di Trapani

Non è un periodo facile per l’Airgest, la società che gestisce l’aeroporto “Vincenzo Florio” di Trapani Birgi. Da quanto la Provincia è stata cancellata, e la Regione Siciliana è subentrata acquisendo le quote di maggioranza della società, mancano molti riferimenti. Ryanair, se da un lato si siede al tavolo con il governo Renzi e promette di sviluppare ancora di più il mercato italiano, sembra sempre più orientata a declassare la base di Birgi, preferendo di gran lunga il più appetitoso bacino di Palermo. E, come abbiamo raccontato più volte, la situazione economica non è affatto florida. Facendo un veloce riepilogo i numeri sono questi: dopo aver chiuso con un utile di un milione e mezzo di euro il 2013, ha chiuso gli ultimi due con una netta inversione di tendenza. Nel 2014 le perdite hanno superato i quattro milioni e mezzo, mentre nel 2015 sono state di due milioni. I debiti ammontano a 15 milioni di euro. Ma come si è arrivati a tanto? Qualche tempo fa sono stati resi noti i dati del bilancio dell’Airgest, e tra i dati pubblicati ne spicca uno che è singolare: c’è una perdita di €4.6 milioni nel 2014 a fronte di un traffico pari a 1.5 milioni di passeggeri. A dimostrazione di come la gestione di Birgi sia diventata una voragine. I soli “servizi marketing”, voce nella quale sono compresi anche e soprattutto i compensi per Ryanair, sono dal 2008 al 2014 più di 31 milioni di euro.

Qualche settimana fa ha fatto sentire la sua voce Confintesa, è l’organizzazione sindacale più rappresentativa tra i dipendenti dell’Airgest, dove molti sono i lavoratori interinali, cioè, in altre parole, precari. Che sono tanti, più di quello consentito.  L’organico dell’Airgest spa è composto da 78 unità a tempo indeterminato ed è stato incrementato di unità lavorative precarie in misura pressoché uguale alla forza effettiva e cioè 64 contratti di somministrazione nel 2013, 79 contratti di somministrazione per 59 unità nel 2014, 67 contratti di somministrazione nel 2016: davvero troppi precari.

“Tutto a posto sembrerebbe – denunciava questa estate il segretario di Confintesa Giuseppe Monaco in una lettera aperta – ma il Contratto Collettivo Nazionale Lavoratori  Assoaeroporti prevede che solo il 10% della forza effettiva possa essere assunto con contratto di somministrazione; a meno di deroghe intervenute con appositi accordi con i sindacati. Ed è così che l’eccezione diventa la regola”. Quindi i precari non potrebbero essere più di otto.

L’Airgest spa, che è una società per il 59,68% di proprietà della Regione Siciliana, recluta personale attraverso società interinali, (con più precisione la Gigroup spa), senza alcuna procedura concorsuale o di merito che Airgest, società a prevalente capitale pubblico, ponga in essere per tale assunzioni.

“Non pensiamo – continua il sindacato nella sua nota– che la Società, tantomeno la Regione Siciliana quale socio di maggioranza, alimentino un sistema di clientele per l’assunzione di personale precario, ma purtroppo quei posti di lavoro che si rinnovano periodicamente sono diventati come il miele per le api per il politico di turno. E tuttavia, risulta incomprensibile quale insormontabile impedimento abbia trovato l’Ente Gestore dello scalo Trapanese, a stabilizzare a tempo indeterminato tale personale, o almeno gran parte di esso, atteso che molti dei contratti di somministrazione si prolungano quasi sempre per oltre un anno. Tra l’altro, la natura pubblica del capitale societario, dovrebbe ispirare ogni azione di gestione a criteri trasparenti ed efficaci  contrastando con ‘effettiva’ determinazione ogni possibilità di comportamenti degeneranti”.

La denuncia del sindacato è caduta nel silenzio. Nessuna apparente reazione, anzi tutto sembra tacere.  Che si sappia, nessuna indagine amministrativa è stata aperta sulla gestione dell’Airgest, nè qualche organo politico ha deciso di intervenire.
Il fatto è che sull’Airgest i politici tacciono perchè tutti fanno parte di un accordo sulla gestione del personale. E’ inutile girarci intorno. La fantomatica realtà lavorativa interinale dell’aeroporto di Birgi inizia con il boom di voli che la Raynair dal 2009/2010 mette a disposizione dello scalo. L’agenzia interinale incaricata, che cambierà più volte negli anni (Temporary, Adecco, Manpower, Gi Group), è solo un escamotage da utilizzare per prendere in forza il personale interinale che viene segnalato.
In realtà il ruolo dell’agenzia interinale è solamente quello di fare i contratti e le buste paga perchè i nominativi del personale da assumere li fa direttamente l’Airgest, senza una selezione vera e propria. Anzi, nelle prime stagioni lavorative venivano pubblicati i requisiti per la selezione del personale e tra questi c’erano un limite di età, il possesso di una patente superione a quella che occorre per guidare l’auto e la conoscenza della lingua inglese, a seconda dalla mansioni che si dovevano ricoprire: operatori unici aeroportuali o addetti allo scalo.
Ma come per magia i requisiti dell’età o della conoscenza della lingua inglese erano presupposti necessari a seconda del nominativo che doveva essere assunto. Tanto.  contava di più la raccomandazione del potente di turno. Le più grandi perplessità sulla scelta del personale interinale iniziano però dopo la riapertura dello scalo a seguito della guerra in Libia del 2011 e con la fine dell’ente Provincia, con il conseguente assorbimento delle quote azionarie che erano della Provincia di Trapani da parte della Regione, a prezzi irrisori.
Da quel momento, molto più che prima, il personale interinale comincia ad essere cambiato senza nessuna motivazione, con sprechi anche per quanto riguarda la formazione e il vestiario. I lavoratori interinali, senza un briciolo di bando pubblico, vengono così chiamati a piacimento, senza regole. Solo nel 2013 i precari assunti sono 13. 
Le stranezze non hanno limiti e l’Airgest, in un periodo in cui occorreva aumentare il personale in virtù del numero dei voli, si prende la briga di non utilizzare a dovere il suo personale a tempo determinato ma procede ad assumere, sempre tramite agenzia, personale interinale, evidentemente per accontentare i politici più influenti. In questa vicenda appare chiaro che il personale della società di gestione aeroportuale di Birgi viene scelto in funzione delle varie campagne elettorali, ovvero più voti porti più possibilità di essere assunto hai.
E guarda caso, tra gli assunti ci sono ex Consiglieri ed Assessori comunali, qualcuno anche in carica, nonché parenti stretti degli stessi. Ma questa è una parte della storia che magari racconteremo in seguito.