M5S: “Musumeci scriva con noi quattro riforme per la Sicilia o vada a casa”

Governo tecnico senza zavorre e poi voto. E’ la proposta fatta oggi dal Movimento 5 Stelle all’Ars al governatore Nello Musumeci, dopo la bocciatura degli articoli 1, il cosiddetto “modello Portogallo”, e l’articolo 7, sugli emendamenti sui 53 milioni di euro del fondo rischi. I due articoli, considerati cardini della Legge di Stabilità regionale, sono stati bocciati questo pomeriggio a Sala d’Ercole, costringendo il presidente dell’Assemblea, Gianfranco Micciché, a rinviare la seduta.

“La bocciatura degli articoli 7 ed 1, cardini di questa disastrosa Finanziaria, è la lapalissiana dimostrazione dell’inconsistenza di questo governo, che non ha saputo difendere le norme fondanti dell’impianto normativo portato in aula. A scontarne le conseguenze, come al solito, saranno i siciliani, che attendono invano risposte da questo arrogante e presuntuoso esecutivo. A questo punto Musumeci ha poca scelta: o si libera dalle zavorre che lo frenano e scrive assieme a noi quattro riforme per salvare la Sicilia o vada a casa – afferma il capogruppo del M5S all’Ars Francesco Cappello che, assieme ai suoi colleghi, nel tardo pomeriggio, ha incontrato i giornalisti nella sala stampa dell’Ars per una brevissima ed improvvisata conferenza stampa. “Non ci interessano le poltrone – dice Cappello a nome del gruppo – ci interessa risolvere le tante emergenze di un’isola al collasso. Musumeci ne prenda atto”.

Durissimo il giudizio anche del Partito Democratico. Per il capogruppo Giuseppe Lupo “il presidente Musumeci prenda atto che il suo governo è paralizzato dagli scontri interni alla maggioranza. Quella che doveva essere la sua prima ‘vera’ legge finanziaria si sta dimostrando un flop senza precedenti” mentre per Claudio Fava “non esiste più una maggioranza, nemmeno sulla finanziaria che per qualsiasi governo è la legge più importante. Il governo regionale naviga a vista e il presidente Musumeci non si vede più in aula. Siamo ormai all’epilogo; ad una resa senza nemmeno la consolazione di una battaglia politica. Musumeci ne prenda atto: firmi per l’esercizio provvisorio poi venga in aula e si dimetta senza ulteriormente perdere tempo con ipotesi di finanza creativa che sono soltanto ulteriori conferme del suo Governo”.