Mafia, Consulta: ergastolo ostativo illegittimo

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L’ergastolo ostativo ai condannati per reati di mafia è illegittimo, il legislatore ha un anno di tempo per intervenire. Questa la decisione della Corte costituzionale riunita oggi in camera di consiglio, dopo aver esaminato le questioni sollevate dalla Cassazione sul regime applicabile ai condannati alla pena dell’ergastolo per delitti mafiosi che non abbiano collaborato con la giustizia e che chiedano l’accesso alla liberazione condizionale.

In attesa di leggere l’ordinanza, che sarà depositata nelle prossime settimane, è l’Ufficio stampa che fa sapere che la Consulta ha anzitutto rilevato che la vigente disciplina del cosiddetto ergastolo ostativo preclude in modo assoluto, a chi non abbia utilmente collaborato con la giustizia, la possibilità di accedere al procedimento per chiedere la liberazione condizionale, anche quando il suo ravvedimento risulti sicuro.

Pertanto, secondo i giudici delle leggi, tale disciplina ostativa, facendo della collaborazione l’unico modo per il condannato di recuperare la libertà, è in contrasto con gli articoli 3 e 27 della Costituzione e con l’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

Ma visto che l’accoglimento immediato delle questioni rischierebbe di inserirsi in modo inadeguato nell’attuale sistema di contrasto alla criminalità organizzata è stato stabilito di rinviare la trattazione delle questioni a maggio 2022, per consentire al legislatore di intervenire tenendo conto sia della peculiare natura dei reati connessi alla criminalità organizzata di stampo mafioso, e delle relative regole penitenziarie, sia della necessità di preservare il valore della collaborazione con la giustizia in questi casi.