Mazzette a Trapani, la difesa di Fazio sui suoi rapporti con Morace

Il  deputato dell’Ars e candidato a sindaco di Trapani Mimmo Fazio ieri per quattro ore e mezzo ha risposto all’interrogatorio del gip Marco Gaeta. Erano presenti anche i pm Luca Battinieri e Francesco Gualtieri.

Fazio, che si trova agli arresti domiciliari, ha sostenuto di non aver fatto alcuna pressione e di non aver mai pensato di corrompere il magistrato De Lipsis a cui avrebbe, invece, chiesto soltanto un parere giuridico sull’atto da presentare al Cga.

E le pressioni per bloccare la nomina del consulente Prestigiacomo, inviso a Morace? Fazio ha sostenuto che l’incarico era comunque vietato dal regolamento dell’Ars. La norma, all’articolo 71, prevede che un consulente venga nominato solo a condizione che ci sia in itinere un disegno di legge sulla materia che rende poi necessaria la figura dell’esperto. Sarebbe stato lo stesso presidente della commissione che avrebbe fatto saltare l’incarico.

Per i magistrati, l’interessamento di Fazio agli affari dell’armatore sarebbe stato ricompensato con biglietti per gli aliscafi Morace e per le partite casalinghe del Trapani, società di proprietà dei Morace, e con l’utilizzo di una Mercedes noleggiata dalla Liberty Lines. Nessun illecito, ma solo rapporti di amicizia con Morace: si è difeso il deputato regionale. E sempre per uno scambio di cortesie tra amici Morace gli avrebbe prestato una macchina. Quella di Fazio era rotta.

Per l’accusa invece questi regali sarebbero serviti all’impegno del deputato regionale a seguire in tutte le sue fasi il procedimento di approvazione da parte dell’ Ars di una proposta formalizzata dall’assessore regionale alla sanità Baldo Gucciardi relativa allo stanziamento di ulteriori 3,5 milioni di euro da destinare ai collegamenti marittimi con le isole minori nell’ambito della legge di bilancio per il 2017.

Sull’accusa di violenza e minaccia a pubblico ufficiale – in questo caso Maria Dorotea Piazza, dirigente del servizio Trasporto regionale aereo e marino – Fazio ha detto di non aver mai minacciato nessuno. Per Fazio è insussistente anche l’accusa di corruzione.

CROCETTA.  Il governatore siciliano Rosario Crocetta, indagato per corruzione dai pm di Palermo nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’armatore Ettore Morace, del deputato regionale e candidato sindaco di Trapani Girolamo Fazio e del consulente della Regione Giuseppe Montalto, verrà interrogato il 6 giugno in procura a Palermo.
Dal 6 in poi sono stati fissati anche gli interrogatori dell’ex sottosegretario alle Infrastrutture Simona Vicari – anche lei risponde di corruzione – e del collaboratore di Crocetta e presidente della Ast, società di trasporti della Regione, Massimo Finocchiaro. Nei giorni scorsi sono stati interrogati Morace e Montalto

GiSABELLA. E’ stata trasmessa a Perugia la tranche dell’inchiesta palermitana che ha portato all’arresto dell’armatore Ettore Morace e del deputato regionale Girolamo Fazio, relativa alla presunta attività di dossieraggio compiuta dal sottufficiale dei carabinieri Orazio Gisabella, in servizio nel capoluogo umbro, ai danni di Morace. Gisabella è indagato in concorso col presidente della società Navigazione generale italiana spa Giuseppe La Cava e con l’armatore messinese Vincenzo Franza, a vantaggio del quale doveva essere fatto il dossieraggio.

Gisabella, che secondo i magistrati siciliani ha ottenuto in cambio l’assunzione a tempo indeterminato della figlia alla Caronte Tourist Isole minori spa dei Franza, è stato prima al Ros dei carabinieri, poi al Nucleo Tutela Patrimonio Artistico. Secondo gli inquirenti La Cava e Franza avrebbero cercato di danneggiare Morace, temendo un rafforzamento della sua leadership nel settore dei trasporti marittimi.