Piano da 1500 assunzioni (senza concorso) alla Regione Siciliana

Piano da 1500 assunzioni (senza concorso) alla Regione Siciliana.  Maxi-assunzione in arrivo in Sicilia per 1.500 persone alla Regione, che ha già in organico 16mila dipendenti. Una norma, al vaglio delle commissioni parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana, prevede infatti l’inquadramento dei cosiddetti “ex sportellisti”, personale impiegato in passato per progetti ad hoc e poi non riconfermato.

In base alla norma saranno assunti con contratti a tempo determinato per due anni e saranno messi in servizio nei centri per l’impiego dell’assessorato al Lavoro. La disposizione è contenuta all’articolo 15 del disegno di legge omnibus che dopo l’esame in commissione Bilancio dovrebbe arrivare nell’aula parlamentare entro fine mese.

Grida allo scandalo il Cobas – Codir, il sindacato più rappresentativo tra i lavoratori della Regione. “La finta moralizzazione portata avanti dall’assessore-commissario Alessandro Baccei (delega all’Economia), complice il sottosegretario Davide Faraone, mostra adesso il vero volto, gettano la maschera e pianificano una serie di norme pre-elettorali”, accusa il sindacato che bolla la norma-assunzioni come “porcate inaccettabili che svelano il vero volto di una politica falsa e dannosa per la Sicilia”.

Il Cobas – Codir sottolinea che negli uffici dell’assessorato al Lavoro operano già tremila addetti di ruolo. Per il sindacato con queste 1.500 assunzioni “vorrebbero mettere le mani sopra questo bacino di lavoratori, appioppando loro il giogo a vita della precarietà. Nel frattempo però è stata varata nei mesi scorsi una norma per trasferire senza regole il personale regionale verso altri rami dell’amministrazione regionale”.

“Ovviamente – dice il Cobas-Codir – non si parla di selezioni aperte a tutti i cittadini o allo stesso personale regionale interno dotato dei necessari titoli. Si prevedono invece assunzioni riservate esclusivamente a persone di cui si conosce già nome e cognome, il tutto con la scusa che “tanto paga l’Unione Europea” e che “il posto” sarebbe solo per due anni: insomma, il governo, dopo lo snellimento degli organici, vorrebbe mettere sul groppone della Regione altri 1.500 precari da soggiogare al ricatto politico”.