Primarie Pd, come e dove votare in Sicilia

Il 3 marzo è il giorno delle Primarie Pd 2019. Per il Partito democratico quella di domenica è una tappa fondamentale: il voto stabilirà chi sarà il leader incaricato di tentare una faticosa risalita, dopo la dura sconfitta delle elezioni 2018 e quelle successive delle recenti amministrative. In corsa Maurizio MartinaNicola Zingaretti e Roberto Giachetti.

QUANDO VOTARE – Dodici ore, dalle 8 alle 20, per decidere il nuovo segretario nazionale. Saranno eletti anche i componenti dell’assemblea nazionale: votando il candidato segretario, automaticamente si voterà per la lista a lui collegata. Diventerà leader chi avrà ottenuto almeno il 50% più uno dei componenti dell’assemblea nazionale: in mancanza di maggioranza assoluta, si svolgerà il ballottaggio, che vedrà partecipare solo i delegati all’assemblea.

COME E DOVE VOTARE – L’età minima per votare è 16 anni, ma gli elettori minorenni, così come gli immigrati comunitari ed extracomunitari regolari, dovranno pre-registrarsi sul sito www.partitodemocratico.it. Si potrà votare nel proprio Comune di residenza, nei seggi organizzati dai circoli del Pd. Studenti e lavoratori fuori sede, però, potranno votare dove studiano o lavorano, ma anche in questo caso pre-registrandosi. Bisognerà presentarsi ai gazebo con la carta d’identità o con la tessera elettorale: per partecipare è richiesta una quota di due euro e bisognerà dichiarare di essere elettori del Partito democratico, oltre che registrarsi sull’albo degli elettori.

Non sono mancate le polemiche. Marco Miccoli, delegato di Zingaretti in commissione congresso, ha dichiarato: “Sono preoccupato per quanto sta avvenendo in Sicilia, in particolare a Palermo ed Enna. Decine di seggi cancellati, composizione degli stessi non concordata con le mozioni. Così viene meno la possibilità di garantire un’alta partecipazione al voto e si rischia soprattutto di non poter garantire la trasparenza e la correttezza. Ho chiesto l’immediata convocazione della commissione nazionale per cercare di evitare che la regolarità delle primarie sia compromessa”. 

Gazebo e seggi non sono stati allestiti a Capaci, Casteldaccia, Santa Flavia, Trabia, Caccamo, Gratteri, Isnello, Alimena, Montemaggiore, Aliminusa, Scafani Bagni, Scillato, Altavilla, Caccamo, Ventimiglia, Baucina, Godrano, Bolognetta, Petralia Sottana, Villabate, Villafrati, Vicari.

“È inammissibile – hanno scritto in un documento firmato da amministratori locali e segretari di circolo di oltre venti comuni del palermitano – non allestire gazebo in ogni comune della Sicilia ed, in particolare , in quelli a guida Pd, delegittimando gli stessi amministratori, per limitare la partecipazione al voto sabotando il congresso: qualcuno ha deciso di impedire la partecipazione.Non si capisce tale scelta, assurda e ingiustificata dal punto di vista logistico e organizzativo, visto che in ogni comune, grazie ai militanti e iscritti del Pd, erano state offerte soluzioni a costo zero per allestire i seggi. E comunque, in un momento come questo, il senatore Faraone (segretario del Pd in Sicilia) avrebbe fatto bene a rendere disponibili le risorse del partito per consentire l’allestimento dei gazebo piuttosto che vantarsi proprio ieri della manutenzione straordinaria della sede regionale – si sottolinea nel documento – Tutto ciò al solo scopo di delegittimare tutti coloro che sul territorio, volontariamente, si impegnano nelle battaglie quotidiane”.

Durissima la reazione degli uomini della relazione Martina. “Un bullismo che andrebbe combattuto con gli strumenti della repressione più che con quelli del dialogo. Queste parole pronunciate dagli uomini di Zingaretti in Sicilia sono di una gravità estrema che nulla hanno a che vedere con i valori del Pd. Se Zingaretti è coerente con le sue stesse affermazioni ne prenda immediatamente la distanze perché l’unità è una pratica e non una parola vuota”– detto Fabio Teresi, capolista di Martina nel collegio di Palermo.