Regionali, Micari attende l’investitura ufficiale

Fabrizio Micari

Fabrizio Micari aspetta ancora un’investitura ufficiale per la sua candidatura. Una presa di posizione dall’alto che fughi ogni dubbio. Il rettore lo ha chiesto ai vertici e ha detto anche che occorre “unità e velocità”. Insomma, stop alle divisioni interne. “Siamo dinanzi ad un passaggio importante in questo progetto politico innovativo che richiede un unità di decisione e velocità, due elementi essenziali per giungere ad un risultato”, ha detto all’Ansa il rettore.

Micari è stato lanciato dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ed è senz’altro il candidato più probabile di un centrosinistra che dovrebbe unire Pd, Ap di Angelino Alfano e forse anche Campo Progressista di Giuliano Pisapia. Sinistra Italiana ha invece annunciato di sostenere la candidatura di Claudio Fava, lanciata dai bersaniani di Art1.-MdP.

Ad esprimesi a favore di Micari, con un comunicato, è stato Giuseppe Lupo, vicepresidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, ed esponente di spicco del Pd: “Ho già espresso apprezzamento per l’accordo tra progressisti e moderati attorno alla prestigiosa candidatura del Rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari nel corso della segreteria regionale del PD di lunedì scorso. Condivisione peraltro unanime tra tutti i partecipanti. Per vincere è importante l’unità del PD e della coalizione.

“Mi auguro per questo che sia ancora possibile ritrovare l’unità delle forze democratiche che hanno portato alla vittoria di Leoluca Orlando a Palermo. Sono fiducioso che l’apertura responsabile al dialogo e al confronto dimostrata dal presidente Crocetta porterà alla piena condivisione delle scelte. A questo punto – conclude Lupo – è urgente ufficializzare le decisioni e aprire la campagna elettorale”.

Sulla vicenda interviene anche  il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi che su Facebook ha scritto:”Il rettore Micari rappresenta l’unica vera novità in campo per la Sicilia, l’unica vera proposta di cambiamento. Unico tra i candidati a non venire dalla politica dell’Ars e a non essersi mai candidato prima, ha un curriculum indiscutibile, conosce la macchina pubblica e ha una visione internazionale della Sicilia. Se a questo punto decidesse di ritirare la sua disponibilità alla candidatura per la Regione Sicilia probabilmente avrebbe ragione, sarebbe comprensibile. Da quando ha accettato la richiesta arrivata da Leoluca Orlando di mettersi a disposizione della sua terra, per un progetto civico di governo, i principali attacchi e distinguo sono arrivati proprio dal campo che dovrebbe sostenerlo, a partire da certi settori di sinistra che a tutto sembrano interessati tranne che al destino dei siciliani. A sinistra c’è chi vuole bloccare il cambiamento incarnato dal rettore: se faranno naufragare la sua candidatura, diremo ai siciliani nomi e cognomi dei responsabili”.

Rimane intanto in piedi la candidatura del governatore uscente, Rosario Crocetta, che ha sfidato il centrosinistra chiedendo le primarie nei giorni scorsi per poi lanciare un appello all’unità: “Il tema delle alleanze e della candidatura a presidente del centro sinistra, continua a dividere i potenziali alleati di un cartello
democratico e di sinistra che può essere vincente per dare ulteriore slancio alle politiche di risanamento, di sviluppo e coesione avviate in questi anni – ha detto Crocetta – Per amore dell’unità non ho riproposto l’automatismo della mia ricandidatura, ma il percorso per un confronto unitario e democratico su programmi e candidati. Tale percorso, nella mia proposta, si concretizza con le elezioni primarie da svolgersi il 17 settembre. Mi addolora pensare che le forze a sinistra del Pd abbiano già scelto un percorso separato. Ho sempre pensato all’unita come un grande valore e come presupposto essenziale per portare avanti i processi di rinnovamento della società. Io non ho mai detto “o me o nessun altro!”. Ho detto piuttosto: confrontiamoci, diciamocele tutte, rimarchiamo le nostre diversità, ma diamo un senso forte a ciò che ci unisce: il sogno di liberazione della Sicilia, bloccando il ritorno dei potenti di sempre al governo della regione o che la regione finisca in mano di soggetti incapaci di ogni azione di governo. Unità unità unità dentro un percorso di primarie democratiche. Spero tanto che la sinistra aderisca”.