Strage di Capaci, Mattarella: “O si sta contro la mafia o si è complici, non ci sono alternative”

“Nessuna zona grigia, nessuna omertà né tacita connivenza: o si sta contro la mafia o si è complici dei mafiosi. Non vi sono alternative”.

Sergio Mattarella
Il Presidente Sergio Mattarella al carcere dell’Ucciardone,in occasione della cerimonia commemorativa dell’anniversario delle stragi di Capaci e di Via d’Amelio. (foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

E’ un passaggio del discorso del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel bunker dell’Ucciardone per la celebrazione dell’anniversario della strage di Capaci.

“O si sta contro la mafia o si è complici, non ci sono alternative”, ha detto il capo dello Stato. “La mafia esiste ancora, non è stata sconfitta. E’ necessario tenere sempre attenzione alta e vigile da parte dello Stato”. “Sentimenti di contrapposizione, contese, polemiche all’interno della magistratura minano il prestigio e l’autorevolezza dell’organo giudiziario”.

“La credibilità della magistratura e la capacita di riscuotere fiducia è imprenscindibile per lo svolgimento della vita della Repubblica: gli strumenti non mancano, si prosegua a fare luce su ombre e sospetti: si affrontino in maniera decisiva i progetti di riforma”.

Il presidente della Repubblica parteciperà anche ad altre iniziative, come l’inaugurazione del progetto “Spazi Capaci/Comunità Capaci”, voluto dalla Fondazione Falcone e dal Ministero dell’Istruzione: un piano di design sociale curato da Alessandro de Lisi e che ha il patrocinio della Polizia di Stato. Spazi Capaci vuol far tornare a vivere le città attraverso le opere in un percorso sperimentale di “memoria 4.0” che, partendo da luoghi di Palermo simbolo della vitalità della lotta civile contro la mafia, compie un viaggio attraverso tutto il Paese. Un cammino lungo tre anni, col traguardo nel 2023, anno in cui ricorre il trentennale delle stragi di Firenze, Roma e Milano.

“Vogliamo riappropriarci delle città attraverso l’arte – spiega Maria Falcone, presidente della Fondazione Giovanni Falcone e sorella del giudice ucciso a Capaci – . La cultura è determinante per il rinnovamento dello spirito dei popoli”.

Intanto, il ministro della Giustizia Marta Cartabia, ricorda la figura di Falcone: “Ha insegnato che nella lotta alla mafia non basta perseguire il singolo reato; bisogna agire su tutte le articolazioni su cui si radica il potere della mafia. Quelle sociali, quelle economiche. Quelle che oltrepassano i confini nazionali”.

Tra le iniziative, anche quella messa in atto da Marcello Dell’Oglio, portiere dello stabile di via Notarbartolo dove abitava Falcone, che ha trasformato in biblioteca condominiale il salone d’ingresso dell’edificio: libri che dà in prestito e attorno ai quali, spiega un inquilino, si è creata ed è cresciuta una piccola comunità”.