"Terra nera", docufilm che racconta lo sfruttamento nei campi in Sicilia

La realtà del lavoro nei campi in alcune aree della Sicilia,  oggi esce dall’oscurità grazie ad un docufilm, Terra nera, prodotto dalla Cgil e dalla Flai Cgil di Catania, che verrà presentato al Teatro Sangiorgi del capoluogo etneo il prossimo 12 marzo. Gli autori sono Massimo Malerba, sindacalista della Cgil, ed il regista Riccardo Napoli, già protagonisti di altri documenti filmati che raccontano le nuove frontiere dello sfruttamento del lavoro nel nostro paese.

L’ambiente è quello delle campagne del catanese, gli attori i nuovi dannati della terra, immigrati di varia nazionalità, anche minorenni, che – come spiega Massimo Malerba – “fanno 12 ore al giorno per paghe che vanno dai 20 ai 30 euro totali, da cui si deve sottrarre la percentuale da destinare ai caporali”.

Per alcuni giorni, ogni mattina, i due autori hanno filmato ciò che accede nelle piazzole di raccolta degli immigrati, documentando situazioni che non esitano a definire “disperanti”. L’altra faccia della “questione immigrazione”, che fa a pugni con le odierne campagne populiste e xenofobe contro gli stranieri “invasori”, “usurpatori”del lavoro degli italiani.

Ancora Malerba: “Abbiamo scoperto una realtà allucinante, fatta di sfruttamento estremo, di paghe da fame, di ricatti e di abusi; un viaggio disperante tra intere famiglie, compresi bimbi di 8/9 anni, caricati su fatiscenti pulmini destinati all’inferno delle campagne senza regole, di migranti magrebini che dormono in capanne di cartone, di lavoratrici rumene abusate dai ‘padroni'”.

Cosa aggiungere? Certamente che si tratta di un’iniziativa coraggiosa, che chiama in causa la nostra indifferenza verso forme devastanti di annichilimento della dignità umana, di nuovo schiavismo. Un contributo alla comprensione della piega che nel nostro paese ha preso il fenomeno dello sfruttamento della manodopera dei lavoratori immigrati, in agricoltura e non solo.

Le campagne securitarie di questi anni hanno favorito il dilagare di questa piaga; hanno posto centinaia di migliaia di lavoratori in una condizione di degradante ricattabilità.