Variante Delta, bimba morta a Palermo. La madre: “Non siamo no vax”

“Noi non siamo no vax, il vaccino lo avremmo fatto ma non c’è stato il tempo”. Parla con il quotidiano La Repubblica la mamma della bimba di 11 anni morta a causa della variante Delta del Covid, portata in casa dalla sorella di 16 anni di ritorno da un viaggio d’istruzione. Ha provato a difendere la propria bambina da una malattia metabolica pesante, rischiando e parecchio, e l’ha persa a causa del Covid: “Nel 2015 Ariele ha ricevuto 5 infusioni di staminali in Georgia. La terapia è stata interrotta solo quando la madre è finita sotto processo a Palermo, accusata di truffa e altri reati per aver “reclutato” piccoli pazienti da inviare all’estero per sottoporli alla terapia vietata in Italia” racconta Repubblica.

bimba morta

 “Dovete dire alla gente di andarsi a vaccinare e salvare i bambini fragili che non possono farlo” dice oggi la mamma della piccola.

Loro non hanno fatto in tempo: il Covid è arrivato prima. “E’ vero, abbiamo aspettato. Prima per le notizie contraddittorie sui rischi del vaccino, poi perché Ariele era stata male. Ma ci stavamo organizzando per farlo. Non siamo no-vax come ci ha definiti il presidente della Regione Nello Musumeci”. Ieri il presidente della Regione è intervenuto sulla vicenda: “Sono vicino, come padre e come presidente, alla famiglia della piccola, che vive il dolore più grande. Ogni qualvolta il Covid spegne una vita, è una sconfitta per tutti. E non c’è consolazione, da parte nostra, nella consapevolezza di aver fatto tutto quanto nelle nostre possibilità per evitarlo. Solo il buon Dio potrà dare la forza necessaria ai genitori per andare avanti. Oggi è momento di silenzio e di dolore”.