Nei primi nove mesi del 2014, il giro d’affari della Sicilia con gli Stati Uniti ha riguardato oltre 44 milioni di euro di importazioni e quasi 430 milioni di euro di esportazioni. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le vendite sono calate del 23%, mentre gli acquisti sono aumentati del 26%.
Sono alcuni dei dati comunicati oggi a Palermo nel corso dell’International Forum: Focus on Usa, dal titolo ”Crescita economica e opportunità per le Imprese” organizzato da UniCredit in collaborazione con Confindustria Sicilia, partner di Enterprise Europe Network.
I lavori del Forum sono stati aperti dagli interventi di Nino Salerno, Vice Presidente Confindustria Sicilia con delega all’internazionalizzazione, e di Cesare Carletta, Responsabile Area Commerciale Palermo di UniCredit. Sono intervenuti successivamente Alessandro Paoli, Vice President UniCredit International Center Italy, Michael Bosco, Betty Loule e Danilo Surdi, rispettivamente Partner, Senior Consuel e Senior Associate di DLA Piper, Paolo Di Marco, referente Area Mercato Sud di SIMEST. Ha chiuso i lavori Roberto Cassata, Responsabile Settore Pubblico e Sviluppo del Territorio Sicilia di UniCredit.
“Favorire l’internazionalizzazione – ha sottolineato Roberto Cassata – è uno degli obiettivi strategici che UniCredit propone alle imprese. Con questo Forum abbiamo offerto agli imprenditori locali un corredo di informazioni ampie, oggettive e qualificate, così da arricchire il loro bagaglio di conoscenze, con la finalità di promuovere la conoscenza del “Made in Sicily” all’estero e di favorire il loro processo di internazionalizzazione”.
“Gli Stati Uniti – ha detto Nino Salerno – continuano ad essere un mercato di riferimento importante per le nostre imprese, soprattutto adesso che tornano a far registrare una fase di crescita. Abbiamo numerose aziende che da tanti anni operano su questo mercato ed è proprio partendo da queste che dobbiamo allargare la nostra presenza negli States. Al momento, siamo in attesa di vedere come verranno chiusi i negoziati sull’Accordo Transatlantico per il commercio e gli investimenti, di cruciale importanza per il futuro dell’economia occidentale perché dovrebbe favorire gli scambi commerciali e produttivi tra Usa e Europa. Però una cosa è certa: ai mercati già battuti se ne stanno affiancando di nuovi dalle enormi potenzialità, come il Texas, e al settore di punta, che continua ad essere l’agroalimentare, se ne stanno aggiungendo di altri come il biomedico, il tecnologico e il meccanico”.
I settori trainanti per le esportazioni siciliane nel mercato statunitense, secondo i dati ISTAT elaborati da Territorial & Sectorial Intelligence di UniCredit, nei primi nove mesi 2014 sono stati: coke e prodotti petroliferi raffinati per quasi 295 milioni di euro (-17% rispetto ai primi nove mesi del 2013); prodotti alimentari, bevande e tabacco per quasi 52 milioni di euro (+15% rispetto allo stesso periodo del 2013); sostanze e prodotti chimici per quasi 31 milioni di euro (+24% rispetto al corrispondente periodo del 2013); articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici per quasi 11 milioni, in forte calo (-88%) rispetto ai primi nove mesi del 2013; computer apparecchi elettronici e ottici per oltre 8,5 milioni di euro (+50% rispetto al pari periodo del 2013).
Per quanto riguarda la provincia di Palermo, nei primi nove mesi del 2014 il valore delle esportazioni verso gli Usa è stato superiore ai 19 milioni di euro, mentre le importazioni sono state poco più di 4 milioni di euro. Rispetto al corrispondente periodo del 2013, le vendite dal territorio palermitano verso gli Stati Uniti hanno registrato una flessione del 6%, mentre gli acquisti sono aumentati del 53%.
Le esportazioni palermitane hanno riguardato principalmente le seguenti merci, sempre nei primi 9 mesi del 2014: prodotti alimentari, bevande e tabacco per quasi 14 milioni di euro (+2% rispetto ai primi nove mesi del 2013).
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