PALERMO – In Sicilia per ottenere il rilascio di una concessione edilizia nel settore residenziale si attendono fino a 270 giorni (223 giorni la media nelle quattro regioni dell’Obiettivo Convergenza, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia; e 175 giorni è la media italiana). Nell’Isola, nel settore non residenziale la media d’attesa scende a 239 giorni, ma è sempre la più alta a fronte dei 234 giorni nelle quattro regioni e dei 159 giorni della media nazionale.
E’ quanto emerge dalla rilevazione del Formez PA condotta nel 2012 sui dati forniti dai Comuni per il 2011, nell’ambito del progetto PON GAS “Misurazione e riduzione degli oneri amministrativi e dei tempi, semplificazione amministrativa e reingegnerizzazione dei processi di servizio”, su iniziativa dell’ “Ufficio per la semplificazione” del dipartimento della Funzione pubblica e del Tavolo istituzionale fra Governo, Regioni ed Enti locali per l’attuazione del decreto “Semplifica Italia”.
I costi amministrativi in Sicilia in un anno ammontano a 101 milioni di euro l’anno (22,6 milioni nel settore non residenziale e 78,3 milioni in quello residenziale) per il rilascio di appena 51.793 titoli edilizi (7.905 non residenziali e 43.888 residenziali), a fronte di 269,5 milioni spesi in totale nelle quattro Regioni per ottenere 193.804 titoli.
In sostanza, rispetto all’area dell’Obiettivo convergenza, in Sicilia si spende quasi un terzo del totale delle quattro Regioni per ottenere quasi un quarto delle concessioni rilasciate.
Importante è, dunque, semplificare le procedure per le autorizzazioni. Il Formez PA evidenzia come in Italia da meno di un anno ciò sia già una realtà legislativa. Nel Paese i costi amministrativi totali per concessioni edili ammontano a 4,4 miliardi di euro. Grazie a vari interventi, fra quali i cosiddetti “Decreto del fare” e “Decreto semplifica Italia”, sono già state adottate sei misure che il Formez PA stima possano fare risparmiare a imprese e cittadini circa 735 milioni l’anno: 144 milioni dall’eliminazione dell’obbligo di copia della documentazione catastale; 90 dallo sportello unico decisorio per l’edilizia residenziale; 5,7 dall’eliminazione del permesso di costruire per interventi di ristrutturazione con sagoma diversa a parità di volumetria; 204 milioni con le autorizzazioni preliminari e la segnalazione certificata di inizio attività; 81 milioni grazie all’attestazione di agibilità e 208 milioni dalla proroga dei termini di inizio e ultimazione dei lavori autorizzati con permesso di costruire o soggetti alla presentazione di Super-Dia o Scia.
“In Sicilia – osserva Salvo Ferlito, presidente di Ance Sicilia – il semplice recepimento di queste norme consentirebbe alle imprese edili di risparmiare circa 17 milioni di euro sugli oneri amministrativi per le concessioni. Quanto ai tempi e alle procedure, da 12 anni sollecitiamo all’Ars il mero recepimento del Testo unico nazionale in materia edilizia, che risale al 2001. Siamo convinti che la collaborazione avviata di recente con Regione, Formez, Università e Anci produrrà risultati concreti per recuperare il tempo perduto”.
Il lavoro dell’Osservatorio permanente costituito da Regione, Università di Palermo, Formez, Ance Sicilia e Anci Sicilia ha portato alla stesura di un disegno di legge per il recepimento con modifiche del Testo unico nazionale in materia edilizia del 2001, che tende ad omogeneizzare i criteri di comportamento nelle attività urbanistiche, mentre il governo Crocetta ha predisposto un disegno di legge per la semplificazione e accelerazione dei procedimenti amministrativi in edilizia. L’assessore regionale alle Autonomie locali, Patrizia Valenti, ha spiegato che il disegno di legge approvato dalla Giunta e trasmesso all’Ars prevede, fra l’altro, tempi rapidi per il rilascio delle autorizzazioni, un maggiore ricorso al “silenzio assenso” e un equo indennizzo per il richiedente in caso di superamento dei termini massimi con una penalizzazione fino a 2 mila euro a carico del dirigente responsabile del procedimento.
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