“Ci uniamo all’allarme lanciato a livello regionale sull’utilizzo distorto, ad oggi, dei fondi europei”. E’ quanto rileva il presidente provinciale Confcooperative Ragusa, Gianni Gulino, dopo che il tavolo regionale permanente, che raccoglie tredici importanti sigle del partenariato siciliano, ha elaborato un documento unitario dal titolo “Le proposte delle imprese”.
“Concordiamo sul fatto, così come è stato rilevato anche dal presidente regionale Confcooperative Sicilia, Gaetano Mancini – prosegue Gulino – che i fondi strutturali debbano trovare un virtuoso e rigoroso utilizzo per eliminare il divario di sviluppo rispetto ad altre aree del Paese. E, soprattutto, non debbano essere distolti con artificiose triangolazioni a soccorso delle esigenze del bilancio regionale”.
Gulino, poi, sottolinea un altro aspetto che merita la massima attenzione. “Sappiamo – chiarisce – che i meccanismi e i regolamenti comunitari sono complessi. Se a ciò, però, la Regione siciliana vi aggiunge di proprio dell’altro, attraverso decreti assessoriali, pareri delle commissioni dell’Ars e pareri preventivi della Corte dei conti, è chiaro che possono trascorrere da due a tre anni e si fa in tempo a fallire prima che una impresa riceva le risorse su un progetto approvato e finanziato. Le imprese sono vessate dalle procedure burocratiche. Ecco perché sosteniamo che per riavviare la crescita occorra in via prioritaria una profonda sburocratizzazione ed una vera semplificazione di tutte le procedure”.
Gulino sviluppa questo ragionamento in un’area, quella iblea, dove il ricorso alla progettazione comunitaria è molto diffuso. “Occorre adoperarsi, inoltre – continua – per fare affermare la cooperazione tra le imprese e la costruzione di filiere produttive spontanee, attraverso l’utilizzazione dei contratti di rete, soprattutto nel settore agroalimentare”.
Be First to Comment