In Sicilia ormai tutti i comuni hanno un sito Internet, la posta elettronica certificata (Pec) è largamente diffusa (97,2% contro 99% media Paese) e le soluzioni “open source” sono adottate dal 63,1% degli enti locali, con una incidenza maggiore rispetto alla media italiana. Molte però sono le criticità, tutte sul versante dell’innovazione: solo il 4,4% si appoggia alla fibra ottica (10,2% media Italia) e appena il 5,6% consente pagamenti on line (16,4% media Paese) a cittadini e imprese. Ma il problema maggiore riguarda il personale, poco formato. A fotografare lo stato dell’Ict nei comuni siciliani è uno studio effettuato dal servizio statistica della Regione, che ha acquisito informazioni dagli enti locali e rielaborato dati Istat, con informazioni riferibili al triennio 2001-2013.
La Sicilia è al settimo posto in Italia per spesa in Ict, con 97,66 milioni di euro, pari allo 0,5% del totale della spesa, quasi in linea con la media nazionale (0,7%), prima però tra le regioni del Mezzogiorno. Si tratta per il 76,5% (contro 68,4) di spesa corrente, mentre quella per investimenti è del 24,5%, sette punti inferiore alla media nazionale (31,6%).
Rispetto a quanto avvenuto nel resto del Paese in Sicilia sono pochi i comuni (16,1%) che hanno organizzato corsi di formazione in Ict (dati 2011), con una partecipazione peraltro piuttosto bassa di dipendenti (1,6%) a fronte del 19,3% nel resto del Paese con una partecipazione del 6,3%. Tra l’altro, dal 2008 al 2001, l’organizzazione di corsi invece di aumentare è diminuita. Eppure, il 61,5% dei comuni (59,6% la media italiana) segnala la carenza di staff qualificato e il 18,7% lamenta difficoltà a trovare e trattenere personale specializzato (13,6%). Altri ostacoli sono la carenza di una strategia Ict aggiornata (21,8% in Sicilia contro il 18,4% in Italia), spesa troppo elevata (45,9% contro 54,1%), mancanza di fiducia nella protezione dei dati (1,8%, a fronte 2,6%), rigidità nell’organizzazione degli uffici (25,4% contro 20,2%), rigidità delle mansioni svolte dagli operatori (16,7% rispetto al 12,5%), mancanza di coordinamento tra settori (11,7% contro il 12,6%) e assenza di una leadership nella promozione della Ict (23,3% rispetto al 17,5%). Nel complesso, solo il 32,1% dei comuni è dotato di servizi o uffici di informatica autonomi (16,3% la media nazionale), mentre la percentuale delle amministrazioni locali con uffici di informatica in gestione associata, pari al 6,2%, è la metà del valore registrato per l’Italia (12%). Solo l’1,1% del personale è dedicato all’Ict, a fronte dell’1,3% in Italia.
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