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L'analisi di Roberto Scarpinato: "La corruzione in Sicilia è ormai sistema criminale"

PALERMO – C’è nell’aria il pericolo di un ritorno al passato con la mafia che si fa sempre più aggressiva e menti raffinatissime di Cosa nostra che soffiano sul disagio sociale alimentando anche le minacce ai magistrati e a chi è impegnato sul fronte antimafia. L’allarme è di Roberto Scarpinato, procuratore generale di Palermo, nella sua relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario del distretto del capoluogo siciliano: in sala, in un palazzo di giustizia blindatissimo anche e soprattutto le ultime minacce di Totò Riina al pm Nino di Matteo, il presidente del Senato Pietro Grasso, rappresentanti della politica (il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il presidente della regione Rosario Crocetta) e ovviamente i vertici del tribunale palermitano a partire dal presidente della Corte d’Appello Vincenzo Olivieri cui è toccato il compito di relazionare sull’andamento della giustizia nel distretto.

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