Nella lunga notte della manovra finanziaria, l’Ars ha approvato anche la legge che permetterà l’assunzione dei testimoni di giustizia nelle amministrazioni dipendenti dalla Regione siciliana. Il testo accoglie una proposta dell’Associazione nazionale testimoni di giustizia, che con il suo presidente Ignazio Cutrò il 19 dicembre 2012 aveva consegntato una bozza del govenatore Rosario Crocetta. Quei suggimenti sono stati accolti nella legge adesso approvata e che offre un’opportunità di inserimento socio-lavorativo a chi é stato testimone di reati e ha collaborato con gli inquirenti. «Un segnale che la politica non é assente nella lotta alla mafia ma, anzi, fiancheggia i testimoni di giustizia, permettendo loro di poter avere una nuova possibilità dignitosa nella loro vita, in conseguenza alle loro azioni coraggiose di ribellione e di contrasto alla criminalità organizzata», ha commentato Cutrò.
“È il giusto e doveroso riconoscimento nei confronti di chi, con alto senso civico nei confronti della giustizia e dello Stato, ha messo a rischio la propria vita e quella dei familiari, denunciando le organizzazioni criminali – dice il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone – . È una scelta che il Parlamento siciliano ha fatto con grande convinzione e condivisione, tanto da approvare il disegno di legge, di iniziativa governativa, all’unanimità”.
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