“Il fallimento del `click day’ è imputabile solo ed esclusivamente al software prodotto dalla E.T.T.”. Il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, è tornato con forza a rimarcare come il “flop” del Piano giovani, lo scorso 5 agosto, quando i sistemi telematici andarono in tilt sotto la mole di migliaia di accessi, abbia avuto unicamente una matrice “tecnica”, e non sia per nulla ricollegabile a qualsiasi speculazione politica.
“E’ eccessivo strumentalizzare questa vicenda sul piano politico – ha detto il governatore – così come è eccessivo, e fuori dalle righe, l’analisi e gli attacchi politici da parte del dirigente generale della Formazione”. Crocetta si riferisce alla dimissionaria Anna Rosa Corsello, che ieri, nel corso della seduta straordinaria della Commissione Lavoro, ha attaccato duramente l’assessore regionale alla Formazione Nelli Scilabra, scaricandole di fatto ogni responsabilità del flop del click day.
“La dirigente generale non deve avventurarsi in valutazioni politiche – ha proseguito Crocetta -. Le vicende della Corsello sono fatti suoi. L’apparato amministrativo ha perso la testa e ha finito per cadere in un’alleanza oggettiva con gli stessi carnefici del dirigenti e con chi ha rovinato la formazione. Indietro non si torna. Il click day non ha nulla di politico. Il Piano giovani continua e bisognerà capire come salvare i dati raccolti nelle prime prove”.
“Nel click day ha fallito l’informatica. Che la politica faccia confusione tecnica ci sta, che la cosa si faccia dal punto di vista amministrativo è più grave”, ha aggiunto il presidente della Regione Siciliana. “La Corsello non mi ha mai detto dei problemi sugli affidamenti a Italia Lavoro – ha proseguito il governatore -. E comunque su quel piano non c’è niente di illecito. Io l’ho sempre difesa e sono sempre stato garantista. La Procura adesso verificherà se ci sono elementi da approfondire”. Infine, a chi chiede quali ripercussioni potrà avere il flop del Piano Giovani sullo stato di salute del governo ed eventuali rimpasti di giunta, con le richieste di dimissioni rivolte all’assessore Scilabra da più aree di Sala d’Ercole, Crocetta ha ribadito, confermando la sua piena fiducia al giovane assessore alla Formazione, come il governo regionale abbia avuto il merito di aver interrotto il flusso di denaro destinato alla formazione, e finito su percorsi “deviati” di un settore tormentato fino a pochi mesi fa da tanti scandali.
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