Last updated on 26 ottobre 2022
L’agricoltura siciliana corre un grave rischio: il ritorno all’assessorato regionale alle Risorse agricole di Toni Scilla. Il cui unico merito, a quanto si è capito, è quello di essere stato trombato alle elezioni regionali. Gli elettori non lo hanno voluto, gli imprenditori agricoli della regione temono un suo ritorno, ma il partito, Forza Italia, medita di riportarlo in sella.
E si capisce a questo punto perché negli ultimi tempi le richieste degli azzurri, come li si chiamava una volta, vengono respinte al mittente: certi nomi sono davvero improponibili. In effetti l’assessore ha ben servito le clientele del partito e ha di certo soddisfatto le richieste di quelli che possiamo chiamare maggiorenti e dunque ben meriterebbe di avere un posto: vicecapodigabinetto o portaborse sarebbero perfetti per la sua statura politica, diciamo così. Di certo non assessore in un comparto che è in crescita e ha bisogno di una visione politica di lungo termine e non di politiche clientelari.
Fa specie, dunque, che il suo nome ritorni tra i papabili in una continuità che non ha fatto bene a nessuno. E’ un segnale di come il nuovo governo guidato da Renato Schifani possa partire con il piede sbagliato. Nel centrodestra siciliano ci sono sicuramente politici di grande competenza, ne siamo sicuri, perché prendere un trombato e metterlo a governare un settore così importante?
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