Una specie di grande isola pedonale dei pesci…L’area marina protetta delle isole Egadi, la più grande d’Europa con i suoi 53.992 ettari di estensione, chiude il cerchio contro i pericoli della pesca a strascico e posiziona altri 80 dissuasori alle reti illegali a Levanzo e Marettimo dopo i 72 installati nel 2012 attorno a Favignana. I dissuasori antistrascico sono costituiti da un blocco di calcestruzzo certificato, a basso impatto ambientale, del tipo “sea-friendly”, con Ph uguale a quello dell’ambiente acquatico marino, per facilitare l’attecchimento degli organismi marini e il ripopolamento ittico. I moduli sono muniti di rampini in acciaio fatti ad uncino, in grado di intercettare la rete, renderla inutilizzabile e rilasciarla, per evitare pericolo per l’imbarcazione a strascico. Degli ulteriori 80 moduli di questa superbarriera, 40 sono stati appena immersi: altri 40 seguiranno tra il 2016 e 2017. L’iniziativa è finanziata da Rio Mare che per tre anni sarà a fianco della riserva anche nel recupero delle tartarughe marine, rafforzando dotazione e personale del centro di soccorso a Favignana, e implementando inoltre l’Osservatorio della foca monaca nel Castello di Punta Troia a Marettimo.
Con i nuovi dissuasori si proteggeranno ancor di più le risorse ittiche e lo straordinario ambiente naturale dell’area protetta che ospita la prateria di posidonia oceanica più estesa del Mediterraneo (7mila ettari). Questa preziosa pianta produce, a parità di estensione, 2,5 volte l’ossigeno della foresta Amazzonica, assorbendo Co2 in grande quantità.
“Grazie ai dissuasori abbiamo ritrovato i pesci persi negli anni” – sottolinea il sindaco delle Isole Egadi e presidente dell’area marina protetta, Giuseppe Pagoto – L’area protetta è importantissima dal punto di vista turistico e fornisce una risorsa importante sai nostri piccoli pescatori”. “Con i dissuasori già installati gli abusi della pesca a strascico si sono ridotti di oltre il 50% – osserva Stefano Donati, direttore dell’area marina protetta Isole Egadi – E’ un momento storico per l’area protetta, la prima a ricevere un contributo così importante da un gruppo privato, grazie al lavoro instancabile svolto in questi anni da uno staff motivato e qualificato. Diamo lavoro a 35 persone, in gran parte giovani delle nostre isole. La buona gestione delle Egadi ha attivato turismo di qualità, quando metti la testa sott’acqua si vede che è mare vivo”. “Ci premeva valorizzare una realtà italiana storicamente legata al’economia della pesca del tonno – sottolinea Luciano Pirovano, direttore Corporate Social Responsabiliy di Bolton Alimentari cui fa capo il marchio Rio Mare – La storia del tonno passa di qui. Da sempre siamo attenti alla responsabilità sociale di impresa e il nostro progetto qualità responsabile lanciato nel 2011 ha come punti principali la pesca sostenibile, il rispetto dell’ambiente, il rispetto delle persone e la valorizzazione del territorio e la corretta alimentazione”.
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